Di questa canzone mi sono imposto di analizzare solo il testo, quindi qui non troverete nessuna considerazione utile relativamente alla cantante, all'interpretazione e alla musica. Era ora di vedere se Arisa avesse deciso di fare il salto di qualità, oppure di rimanere la cantante di canzonette leggere come sincerità. Il testo scritto da Giuseppe Anastasi punta su un cliché abbastanza consueto: una storia d'amore non semplice. Capire il testo non è difficile, e la parte più interessante sta nelle prime strofe, cosa abbastanza comune in questo festival della canzone italiana. Sembra quasi che gli autori abbiano idee sufficienti per scrivere un testo completo. Eccolo qui:
Io non credo nei miracoli, meglio che ti liberi
meglio che ti guardi dentro
Questa vita lascia i lividi
questa mette i brividi
certe volte è più un combattimento
C’è quel vuoto che non sai,
che poi non dici
mai, che brucia nelle vene come se
Il mondo è contro te
e tu non sai il perché, lo
so me lo ricordo bene lo sono qui
Per ascoltare un sogno
Non parlerò
Se non ne avrai bisogno
Ma ci sarò
Perché così mi sento
Accanto a te viaggiando controvento
Risolverò
Magari poco o niente
Ma ci sarò
E questo è l’importante
Acqua sarò
Che spegnerà un momento
Accanto a te viaggiando controvento
Tanto il tempo solo lui lo sa,quando e come finirà
La tua sofferenzae il tuo lamento
C’è quel vuoto che non sai
che poi non dici mai
Che brucia nelle vene come se
Il mondo è contro te
e tu non sai il perché
Lo so me lo ricordo bene
lo sono qui
Per ascoltare un sogno
Non parlerò
Se non ne avrai bisogno
Ma ci sarò
Perché cosi mi sento
Accanto a te
viaggiando controvento
Risolverò
Magari poco o niente
Ma ci sarò
E questo è l’importante
Acqua sarò
Che spegnerà un momento
Accanto a te
Viaggiando controvento
Viaggiando controvento
Viaggiando controvento
Acqua sarò che spegnerà un momento
Accanto a te viaggiando controvento
Il messaggio è abbastanza chiaro e diretto: c'è una persona che soffre e nelle prime righe questa sofferenza viene descritta in modo quasi poetico nella sua drammaticità: "quel vuoto che non sai, che poi non dici mai, che brucia nelle vene". E qui la vena si è già esaurita, nel senso che la nostra brava protagonista promette di stargli vicino e di aiutarlo, di camminare assieme controvento. Si perchè il "vento"è una di quelle forze della natura che non possiamo controllare, che a volte soffiano a favore, altre a sfavore, indipendentemente da noi. E quanto la vita ci soffia contro tutta la sua cattiveria, dobbiamo imparare a camminarle contro. La cosa interessante resta una: chi è questa persona che ha bisogno di aiuto? Subito verrebbe da pensare al suo compagno, ma non credo sia così. A me sembrerebbe più un figlio, lo deduco da frasi come "il mondo è contro di te e tu non sai il perchè, lo so me lo ricordo bene". Certo, chi non ricorda l'adolescenza? Quei momenti in tutto sembrava remare contro? Oppure "quel vuoto che non sai, che poi non dici mai", ovvero i ragazzi che stanno male, e a volte, senza nemmeno sapere il perchè, e che non raccontano nulla ai genitori. Il fatto poi che dal testo si evinca che questa gli voglia stare vicino sempre, tutta la vita e a tutte le condizioni, fa davvero pensare ad una madre che parla al proprio figlio.
Che dire? Il testo non è un granchè, ma, malgrado tutto, è uno dei migliori del festival. Certo, una spanna sotto Cristiano de Anrè, ma anche una spanna sopra alla maggior parte degli altri.
Insomma, il salto di qualità che mi auspicavo, non c'è stato. Ma non si può nemmeno parlare di un flop. Direi piuttosto rimandata al prossimo album. Coraggio Arisa, ce la puoi fare, forse hai solo bisogno di collaborazioni con autori migliori.