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Ragazzo inadeguato - Max Pezzali

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Max Pezzali e i luoghi comuni.

Credo che il modo più credibile per mettere in discussione i luoghi comuni, sia quello di sfatarli partendo proprio da essi.
Ed è proprio ciò che fa Max Pezzali in questa canzone.
Un altro punto di forza del testo è la capacità di non farsi imbrigliare da essi.
Lo si capisce soprattutto quando il rammarico per essere un ragazzo inadeguato viene, dapprima assunto come pensiero della folla per poi, negli ultimi versi della canzone, diventare il pensiero di Max.

Il principe azzurro e l'inadeguatezza sociale.

Ma, proprio quando la folla s'illude di aver convinto un'altra persona, della sua inadeguatezza sociale, emerge la consapevolezza che ad essere complicato, è il mondo.
Per quanto riguarda il video, l'aspetto che mi ha maggiormente colpito, è quella in cui entra in scena  un ragazzo sulla sedia a rotelle (una categoria di persone che la folla, da sempre, considera inadeguata) ma, grazie ai suoi amici, riesce persino a ballare su un cavallo (ogni riferimento al Principe Azzurro è puramente casuale), ma poi c'è anche il fatto che il cavallo è gonfiabile (riferimento ad altre diffuse fantasie maschili?).

Un mondo inadeguato alla violenza.

La carrellata continua fino ad arrivare alla tentata aggressione notturna di una coppia appartata nel buio di un parco. Ma, poiché l'aggressore ha una tipica faccia inadeguata (espressione imbambolata ed occhiali spessi come fondi di bottiglia), nemmeno la ragazza prova il panico che sarebbe naturale sentire in quelle circostanze…
A questo punto, non mi resta che sperare che la violenza diventi inadeguata non solo nel mondo raccontato da questa canzone.

Testo della canzone inadeguato di Max Pezzali.

Fosse per me vivrei al McDrive
ma devo accontentarmi di una mozzarella light
tra recessione e austerità
il mio metabolismo annaspa ma non ce la fa
mi dovrei fiondare in palestra e massacrare
di attrezzi cardio fitness e push up
tutte le vetrate e le tute griffate
delle ragazze sui tapis roulants
Davvero che peccato
sono un ragazzo inadeguato
lo sono sempre stato
un po' fuori posto, un po' sbagliato
Vorrei esser come quelli che
al ristorante sembrano giudici di MasterChef
brillanti e sicuri di sé
con la carta dei vini esperti come sommelier
e le fidanzate sognanti e affascinate
da tanta classe che le vizierà
al fuoco di un camino con un balloon in mano
non come me che ordino una Bud
Davvero che peccato
sono un ragazzo inadeguato
lo sono sempre stato
un po' fuori posto un po' sbagliato
Non sono mai cambiato
sono un ragazzo inadeguato
anche se son cresciuto
sono rimasto un po' sfasato
Mi piacerebbe essere cool
vestito come un uomo-copertina di GQ
elegantissimo anche in jeans
un po' selvaggio un po' ribelle come Steve McQueen
l'accessorio giusto a mio agio in ogni posto
dall'oasi nel Sahara all'happy hour
mentre io mi specchio e qualsiasi cosa metto
c'è sempre qualche cosa che non va
Davvero che peccato “Sei un ragazzo inadeguato“
Lo sono sempre stato
un po' fuori posto un po' sbagliato
Davvero che peccato
sono un ragazzo inadeguato
lo sono sempre stato
un po' fuori posto un po' sbagliato
Non sono mai cambiato
sono un ragazzo inadeguato
però tutto sommato
è il mondo che è un po' complicato 

Docenera - Fabrizio de Andrè

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fabrizio de andre canta dolcenera

Il solito genio genio frainteso.

Ed eccoci alle solite... un grande artista, un genio, un caso unico nel panorama della musica mondiale, scrive un testo toccante e profondo che in tanti, troppi, confondono con una canzoncina d'amore. L'equivoco sta nella frase "la moglie di Anselmo non lo deve sapere". Sapere cosa? Che Anselmo ha l'amante, a detta di molti. Ma come diciamo sempre, i testi dei grandi artisti vanno analizzati e, soprattutto, non bisogna mai cadere nell'errore di credere all'interpretazione più evidente.
È possibile dare due spiegazioni al testo: una ignorando la storia che viene narrata nelle sue strofe, l'altra conoscendola. Ci soffermiamo sulla prima, poi parleremo della seconda.
Guardala che arriva guarda com'è com'è 
guardala come arriva guarda che è lei che è lei 
guardala come arriva guarda guarda com'è 
guardala che arriva che è lei che è lei 
nera che porta via che porta via la via 
nera che non si vedeva da una vita intera così dolcenera nera 
nera che picchia forte che butta giù le porte 

Chi è Dolcenera?

Fin qui potrebbe essere qualunque cosa. Effettivamente anche una bella mora, di quelle che ti travolgono, che ti sconvolgono la vita, che ti fanno perdere la ragione, che abbattono qualunque resistenza. E, conoscendo il linguaggio del grande artista genovese, potrebbe averla anche descritta con queste parole. L'equivoco può essere rafforzato dalle seguenti strofe:
ma la moglie di Anselmo non lo deve sapere 
ché è venuta per me 
è arrivata da un'ora 
e l'amore ha l'amore come solo argomento 
Ebbene si, c'è una signora che, con arroganza, è andata a trovare Anselmo! Sarà la sua amante? Leggiamo queste:
Non è l'acqua che fa sbadigliare 
(ma) chiudere porte e finestre chiudere porte e finestre 
nera di malasorte che ammazza e passa oltre 
nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c'è luna luna 
nera di falde amare che passano le bare 
La frase più importante è: "nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c'è luna luna", che ricorda immediatamente la signora vestite di nero e che in mano porta la falce! Ma non ricorda la morte classica. Queste strofe sembrano identificarla come una figura diversa:
quando ingorga gli anfratti si ritira e risale 
e il lenzuolo si gonfia sul cavo dell'onda 
e la lotta si fa scivolosa e profonda 
Guardala come arriva guarda com'è com'è 
guardala come arriva guarda che è lei che è lei 
acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti 
acqua per fotografie per cercare i complici da maledire 
acqua che stringe i fianchi tonnara di passanti
oltre il muro dei vetri si risveglia la vita 
che si prende per mano 
a battaglia finita 
come fa questo amore che dall'ansia di perdersi
Più che la classica morte sembra una Dea, magari la Dea dei marinai o, comunque, una dea che che rappresenti una forza della natura legata all'acqua. Una tempesta, uno tzunami, un'alluvione... E qui ci viene incontro il titolo della canzone: "Dolcenera". Il titolo della canzone è, oltre che il nome di una famosa cantante, il nome di uno dei fiumi di Genova, il fiume che sistematicamente esonda quando ci sono troppe precipitazioni. Un fiume che, oltre ad aver allagato numerose borgate, ha causato anche numerose vittime. A questo punto tutto diventa chiaro. È una canzone su una delle alluvioni di Genova, mentre la moglie di Anselmo è una donna che aspetta invano il marito, perchè questo, già da un'ora, ha avuto il suo appuntamento con la dea della morte.

Un capolavoro di un artista geniale!

Che dire? De Andrè non delude mai. Ogni sua canzone è un piccolo capolavoro. In questo caso ha abbandonato la poesia per parlare di una disgrazia realmente avvenuta, ma il suo linguaggio è così forte da averlo fatto diventare poesia a sua volte. Col massimo del rispetto, mi sento di dire che esiste un abisso tra questo testo e quelli scritti in numerose brutte occasioni (come guerre o terremoti). Grande Faber, la tua opera resterà unica nella storia!

Siamo soli - Vasco Rossi

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vasco rossi canta siamo soli dall album stupido hotel
Ho un particolare ricordo di questa canzone. Era il 2001 e Internet non permetteva ancora di ascoltare la musica in streaming. Io mi trovavo in Spagna per l'anno di Erasmus e, in quell'occasione, la mia amica Donatella mi ha inviato il CD per posta. Quella notte, passata ad ascoltare il nuovo album del Blasco con i compagni di avventura italiani, rimarrà sempre un ricordo speciale! 

Vasco che affronta la propria coscienza.

Ancora una volta il Vasco ci sorprende: non si tratta di una canzone dedicata ad una donna, ma ad un dialogo con se stesso! È la sua coscienza che gli parla e lui che cerca di rispondere. Non poteva essere altrimenti: nessuno potrebbe indagare così a fondo la coscienza di un'altra persona, specie se si tratta di una donna!

Ah!! Non ci posso credere!!!!
sei nervosa e non sai perché
È il Vasco che si sveglia nello "stupido Hotel". È nervoso, ma non esiste una ragione specifica per cui è nervoso, si tratta di un generico male di vivere.
Eh, non è mica facile
fai l'amore e non pensi a me
Probabilmente è reduce da una notte con una donna, o qualcosa di simile. Ed è il Vasco più razionale che accusa  il Vasco edonistico di inseguire il piacere, l'eccesso, l'attimo senza pensare a se stesso. Senza pensare al fatto che si stia distruggendo!
Eh, cosa vuoi rispondere
siamo qui
non mi senti
Eh noi parliamo spesso si, ma è così....
siamo soli
E cosa c'è da dire? Il Vasco passionale non ascolta, non sente il Vasco che soffre. Parlano spesso, ma alla fine non si ascoltano. Un po' come noi, quando facciamo buoni propositi, che poi non manteniamo mai. O semplicemente, quando facciamo qualcosa di sbagliato e ce ne rendiamo conto, ma continuiamo a farla.
Eh!! Tu non puoi pretendere....siamo qui
.....e siamo vivi....
Eh, tutto può succedere.........
Ora qui...... siamo soli.... siamo soli.... siamo soli...... siamo soli.....
Vivere insieme a me
hai ragione ragione te!!!!!!!!!!
non è mica semplice.......
Non lo è stato mai per me!!!!
Io che ci credevo più di te...... che fosse possibile!
E smettila di piangere:
Eh!!!!
Stupendo questo passaggio! È il Vasco "cattivo" che parla! Si giustifica dicendo che alla fine siamo tutti in balia degli eventi. Che tutto può succedere, ovvero che non esiste modo di controllarli. Forse è anche la confessione di un briciolo di follia (di un "equilibrio sopra la follia"). Ed un ammissione: non è che vivere così sia facile e nemmeno bello. E per finire, il senso della sconfitta: anch'io credevo che fosse possibile... "E smettila di piangere" invece, sottolinea il fatto che le cose vanno accettate così. Inutile continuare a combattere e a soffrire per voler essere quello che non si è.
Tu non vuoi rispondermi......
sono qui..... e non mi ascolti!!!!
Eh!!!! Tutto può succedere 

Vasco che non capisce se stesso.

Qui l'accusa viene re inviata alla coscienza buona: sei tu con non mi ascolti! E finchè non capirai la mia vera natuara, il tuo giudicarmi sarà sola e semplice sofferenza!
Infine un rifermento al titolo: siamo soli! La solitudine è sempre stata la piaga del grande cantautore di Zocca. Ma questa volta la solitudine raggiunge livelli ancora più alti, l'incapacità di comunicare non è solo con le altre persone, ma anche con se stesso!
Non credo che questo sia stato uno dei suoi migliori album, così come la musica di questo brano non mi esalta (persino la chitarra del magnifico Mike Landau non esalta), ma questo è senza dubbio uno dei suoi migliori testi!

A come attenzione - B come bestia - Luciano Ligabue

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Ligabue A come attenzione B come bestia
Grande attesa per il nuovo singolo e, di conseguenza, del nuovo album del cantautore romagnolo. Non si sa nulla al riguardo, le uniche cose anticipate dall'artista sono due GIF con la scritta A come attenzione e B come bestia!
Sono curioso di sapere, certo che questi indizi confermerebbero la direzione già presa dall'artista nei suoi ultimi lavori: la denuncia politica! L'attenzione è rivolta agli Italiani che non devono abbassare il livello di guardia (anzi, lo devono alzare) nei confronti di una classe dirigente che troppo spesso ha ingannato il popolo, b come bestia: riferito secondo me a questi figuri che ci stanno rubando il futuro.
Il suono rock è una delle fissazioni dell'autore. Anche se, a parer mio, ha perso un po' di mordente negli ultimi album. Sarà per i rif che alla fine sono troppo simili ai precedenti, vuoi per il ritmo e i testi, un po' troppo sdolcinati, senza quella giusta dose di cattiveria ed aggressività che il rock richiede.
L'album anticipa di poco il "Liga Rock Park", il live che si terrà a fine settembre, che, nelle intenzioni, sarà un grande evento, uno di quelli che lascia il segno.

Non resta che aspettare e sperare che Luciano ci regali ancora momenti di grande spessore artistico.

G come Giungla - Luciano Ligabue

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Luciano Ligabue canta G come Giungla
E dopo aver giocato con la A e la B, arriva finalmente la canzone di Ligabue, dal titolo G come Giungla. Una bel rock, anche se, purtroppo, con poca innovazione, sia nel testo che nel suono. Somiglia troppo ai suoi vecchi album per i miei gusti. Ad ogni modo, perchè avrebbe dovuto cambiare, se a milioni di fans piace così?
E vediamo questo testo, finalmente un po' incazzato! Mi ero annoiato del Ligabue buonista. Il rock è anche rabbia e denuncia sociale. Non dimentichiamoci che deriva dal Blues, che a suo volta deriva dai Gospel. Il rock è la rabbia del popolo verso il potere.
E allora, qual'è la giungla di cui ci parla l'autore? È l'Italia naturalmente. Che non è più l'Italia di 30 anni fa, è l'Italia della seconda repubblica, che, a sua volta, sta terminando. "La notte si allunga e le regole sono saltate!" Cosa vuol dire? Che sono in arrivo tempi bui, e di questi tempi non valgono più le regole, quali onestà, correttezza, ecc. "Le favole sono finite" insomma!
Non voglio analizzare nel dettaglio il testo che, alla fine, è abbastanza semplice, voglio solo commentare alcune frasi che mi sono piaciute di più.

Anche fra loro si stanno sbranando
non hanno fame ma mangiano intanto
è l'abitutdine che li mantiene
così spietati così senza fine
Non c'è n'è più per nessuno. E adesso anche faccendieri e politici corrotti sono costretti a sbranarsi tra di loro per prendere l'ultima fetta! L'ultima fetta non perchè abbiano fame (bisogno di soldi), ma perchè ormai rubare è diventata un'abitudine!
non basta restare al riparo
chi vuol sopravvivere deve cambiare
Una volta, se non avevi ambizioni o grilli per la testa, potevi comunque trascorrere una vita dignitosa e tranquilla "al riparo" di un lavoro come operaio o impiegato pubblico. Oggi non puoi nemmeno contare su questo. Le fabbriche chiudono, il pubblico è accessibile solo agli eletti, ... Insomma o ti fai furbo o non c'è ne per gli onesti, anche se umili.
Occhi arrossati narici imbiancate
denti sbiancati ghigni tirati
c'è un'altra guerra in sala riunioni
da cui comunque tu resti fuori
Gente fatta di cocaina, falsa sotto tutti gli aspetti, fa delle feroci riunioni dove ci si sbrana per la propria fetta di torta. Non è gente felice e nemmeno gente che sta bene, ma tu non puoi nemmeno ambire a quello. Tu sei fuori da tutto!
E puoi urlare che tanto la giungla
soffoca la tua voce 
Purtroppo ci siamo tanto assuefatti a questo sistema, che ormai anche gli scandali e le ingiustizie vengono dimenticati... Chi si ricorda di Antonio Vullo o  Luca Magni?

Gli angeli - Vasco Rossi

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Gli angeli di Vasco Rossi da Nessun Pericolo per Te
Ed eccoci a parlare del capolavoro della rockstar di Zocca: gli angeli! A mio parare il suo miglior brano. Il testo è molto breve e criptico, ma, di fatto, non difficile da comprendere se si ha chiara la stesura. Si tratta di uno schema molto originale e complesso, che il Vasco ha saputo portare a termine con maestria. Si tratta di un dialogo tra Vasco Rossi e Maurizio Lolli, il suo ex manager morto di cancro ai polmoni. Paradossalmente "il morto" sembra il cantante, mentre colui che parla dall'aldilà sembra molto più cosciente della realtà. Non è poi strano, spesso guardando le cosa dall'esterno queste sembrano molto più chiare.
Vediamo di capire meglio, queste sono le strofe "del vivo":
Quello che si prova
Non si può spiegare qui
Hai una sorpresa
Che neanche te lo immagini
Dietro non si torna
Non si può tornare giù
Quando ormai si vola
Non si può cadere più
E l'annuncio di quello che gli sta per succedere, ma è anche una considerazione più generale di com'è la vita. La sorpresa è quella del cancro ai polmoni naturalmente, ed è anche un prendere coscienza del "dove siamo arrivati". La vita è come un volo, una volta partito non puoi più scendere, o, in altre parole non puoi più tornare indietro. Maurizio ha scelto una vita "rock", ora arriva il momento di pagare il conto e non esiste modo di sottrarsi.
Queste le parole di Maurizio:
Vedi tetti e case
E grandi le periferie
E vedi quante cose
Sono solo fesserie
E da qui
Qui non arrivano gli angeli
Con le lucciole e le cicale
E da qui
Non le vedi più quelle estati lì
Quelle estati lì
Nella prima parte una bellissima visione dal di fuori. "Vedi tetti e case, e grandi le periferie..."è una frase molto efficacie per descrivere la caotica, affannosa e forsennata corsa al progresso, al fare, al progredire, ma, alla fine dei conti, quante fesserie!!!!
Nella seconda parte c'è l'anima di Vasco Rossi, quella stessa anima descritta in moltissime sue canzoni, come "sballi ravvicinati del terzo tipo" o "un gran bel film": non aspettiamoci un aiuto dal cielo! Da cielo non arrivano gli angeli a salvarci! Poi tocca di nuovo al cantautore:
Qui è logico
Cambiare mille volte idea
Ed è facile
Sentirsi da buttare via!!
Qui non hai la scusa
Che ti può tenere su
Qui la notte è buia
E ci sei soltanto tu
L'insicurezza di chi vive in questo mondo, che non ce la fa, che si sente abbandonato e solo e che continua a sperare in un aiuto dal cielo. 
Vivi in bilico
E fumi le tue lucky strike
E ti rendi conto
Di quanto le maledirai
E da qui
Qui non arrivano gli ordini
A insegnarti la strada buona
E da qui
Qui non arrivano gli angeli!! 
Ancora un presagio: "fumi le tue lucky strike e ti rendi conto di quanto le maledirai", frase particolarmente efficace detta da una persona che come lui fumava lucky strike ed è morto di cancro ai polmoni. E poi la mazzata finale in risposta alla solitudine e all'insicurezza: "da qui non arrivano gli ordini ad insegnarti la strada buona, da qui non arrivano gli angeli". Una gelida conferma al fatto che la notte resterà buia, che ci sei soltanto tu e che puoi cambiare idea mille volte, che tanto non arrivano gli ordini dal cielo ad indicarti la strada giusta.
In questo sito parlo solo di testi, ma in questo caso non posso evitare una menzione di merito all'immenso Mike Landau e al suo assolo di chitarra a fine brano! Questa è una delle migliori, se non la migliore, canzone di Vasco!

Siamo Unici - Nek

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nek canta siamo unici dal nuovo album

Nek ci parla d'amore.

Si è fatto attendere questo nuovo singolo di Nek, che segue di 4 mesi il promo tape. Puoi ascoltarlo in anteprima con Spotify o in radio, visto che ancora non è reperibile per altre vie, come youtube.
Nek è un cantante davvero particolare, da un lato ho quasi l'impressione che le sue canzoni si somiglino tutte, dall'altro ha, di fatto, inventato un genere musicale tutto suo. Un genere veloce, leggero e molto ballabile, accompagnato da testi romantici, pop e, qui si, un po' banali. Il tema naturalmente è sempre l'amore. Rimane comunque un suo stile, anche se non se la tira tanto come altri innovatori, come Jovanotti e Piero Pelù.
Il testo, naturalmente, parla d'amore. Dell'amore alla Nek, un amore vero, unico e coinvolgente. Un amore semplice se vogliamo, senza traumi e grandi complessi. La forza di questo testo dove sta allora? Nel contesto.

Nek e i miracoli della società moderna.

Nella prima parte della canzone si apre uno scorcio sulla società contemporanea, che sembra abbia realizzato dei veri miracoli. Miracoli sia a livello tecnologico che a livello sociale.
A livello tecnologico si parla innanzitutto della globalizzazione, che ci permette di sciare alle Hawai, di coltivare le rose del deserto sul davanzale, di conservare miliardi di dati un un hard disk e di costruire grattacieli che al suo interno contengono intere città.
Esiste poi il progresso sociale. Possiamo ascoltare parlare diverse lingue da tutto il mondo nello stesso palazzo e vedere due persone di due continenti diversi baciarsi.
Esistono anche i lati negativi di tutto questo: l'inverno alle Hawai lo si può guardare in due modi. Il primo come un miracolo tecnologico, il secondo come la tristezza che è arrivata anche nei paradisi terrestri. Concetto che viene ulteriormente chiarito quando si dice che scappano anche gli eroi. Ormai questo mondo non salva più nessuno.

Unici - una storia d'amore come tante

E in tutto questo nasce una storia d'amore. Una storia d'amore talmente grande da rendere piccoli tutti questi miracoli, di allontanare la paura che fa scappare anche gli eroi, da rendere una stanza da letto più bella di un viaggio sulla luna. E cos'ha di speciale questa storia? Esattamente niente. Solo che è la nostra storia e, in quanto tale unica. Una storia che vista da fuori è uguale a tutte le altre. E che di fatto lo è: questo è il messaggio di Nek in questa canzone. Non fermatevi a guardare ed invidiare tutto ciò che vedete in televisione, su internet o nei social, perchè ogni storia d'amore è unica e grande. Più grande di tutto quello che l'umanità ha creato fino ad oggi.

Testo della canzone di Nek Unici.

Guarda quante cose eccezionali
le rose nel deserto come sui davanzali
la storia ha dato già milioni di parole
la scienza tutto sa, ma non cos’è l’amore
guarda che miracoli hai di fronte
la vita in un hard disk memoria d’elefante
palazzi di città
divisi dagli accenti
un bacio passa da
diversi continenti
e poi
c’è un inverno persino alle Hawaii
c’è che scappano pure gli eroi
ma due come noi
non li hanno visti mai
siamo unici, unici, gli unici
anche se non lo saprà nessuno
siamo unici, unici, gli unici
io e te, l’amore in primo piano
metti qualcosa e usciamo
da qui
guarda la bellezza della notte
saremmo nati almeno altre notte
le possibilità stan sotto il tuo cuscino
ma il tempo ti dirà che il primo resta solo
vedi siamo andati sulla luna
per fare foto che poi guarderemo a casa
qualcuno ha detto che è stato detto tutto
però ha cambiato idea
morendo in un abbraccio
e poi c’è un ricordo che non se ne va
o le strade rimaste a metà
ma due come noi non li hanno visti mai
siamo unici, unici, gli unici
anche se non lo saprà nessuno
siamo unici, unici, gli unici
io e te, l’amore in primo piano
metti qualcosa e usciamo
unici unici
l’amore in primo piano
eeeh
guarda quante cose eccezionali
c’è acqua nel deserto
e sabbia sulle navi
nessuna novità su questa madre terra perché incontrarci è già
la più grande scoperta
siamo unici, unici, gli unici
anche se non lo saprà nessuno
siamo unici, unici, gli unici
io e te, l’amore in primo piano
metti qualcosa e usciamo
da qui

Ascolta la canzone Unici di Nek semplicemente installando skype su tuo computer. È gratis.


Canzoni che inneggiano alla droga

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le canzoni che parlano di droga nei loro testi
"Il rock è la musica maledetta", "il rock porta alla perdizione", "il rock corrompe le anime", ... Potrei andare avanti pagine e pagine riportando le frasi ripetute dai detrattori del rock negli ultimi 50 anni. Ora si sono "calmati", il meglio di loro lo avevano dato negli anni 70. Si può davvero accusare la musica rock di aver contribuito alla diffusione di alcuni dei peggiori fenomeni sociali? "Sesso, droga e rock'n'roll si diceva una volta. Non ho la risposta a questa domanda e non è nemmeno mia intenzione parlare di questo nel presente post. Mi voglio limitare ad elencare una serie di canzoni che, in modo più o meno mascherato, parlano di droga. Non a canzoni che lo fanno in modo esplicito, ma che nascondono il messaggio tra i suoi versi. Riporterò qualche canzone con doppi sensi palesi, come Maria degli articolo 31, e canzoni dove il messaggio è ben mascherato, come t'immagini di Vasco Rossi. L'importante è che siano tutte canzoni che inneggiano all'uso della stessa (leggere o pesanti che siano) o, per lo meno, che ne promuovono la legalizzazione. Non ci saranno invece canzoni contro la droga! Faremo un'ulteriore divisione tra canzoni italiane (non molte a dire il vero) e canzoni straniere (molte di più). La mia ricerca, comunque, sarà concentrata soprattutto tra le prime. E' un lavoro difficile e che porterò avanti un po per volta. Sarei, quindi, grato a tutti coloro che mi dovessero suggerire qualche titolo.

Disclamer: 

l’articolo non vuole essere un inno o un’incitazione alla droga, ma una descrizione di come vari autori hanno trattato questo tema.Inoltre le varie interpretazioni proposte sono del tutto personali e non è detto che siano corrette o corrispondano alla reale intenzione degli autori.


Canzoni italiane sulla droga.

Acido Acida - Prozac +.

Probabilmente sconosciuta alle nuove generazioni, fu un tormentone vent'anni fa. Il gruppo di Pordenone ha fatto un inno alle sostanze psicomimetiche, ovvero a quegli alcaloidi che hanno la capacità di interferire con i nostri organi di percezione con risultati allucinogeni. Acido Acida fa riferimento appunto al termine con cui vengono genericamente chiamati i derivati dell'acido lisergico (LSD) e della mescalina, quindi extasi, trip, popper e simili. Per il resto la canzone parla di un "viaggio", termine con cui in gergo ci si riferisce per descrivere lo stato in cui ci si trova durante il loro effetto: "mi sento grande come una città, una gigante", "acido per me acido per te acido cos'è", "così lontana non son stata mai", "Acido il giorno mi rallegra, mi rallegra, testa acida". La cosa strana è che quando uscì non sembrò accorgersene nessuno, almeno finché il videoclip non venne censurato proprio per i palesi rifermenti alla droga.

Maria Maria - Articolo 31.

Questa volta il messaggio è palese. La sua ambiguità non ha lo scopo di mascherare il contenuto, ma solo quello di far sorridere coi doppisensi. Tanto che la canzone termina con un "messaggio a tutto lo stivale: legalizzala!!!". Anche questo genere di canzoni è stato pesantemente attaccato, reo, secondo alcuni, di passare il messaggio che la droga è una cosa "leggera", "divertente", e non una seria minaccia, eliminando quel timore che spesso salva i giovani dal provarla.

La sottile linea bianca - Afterhours

La sottile linea bianca altro non è che la "riga" di coca, e questi sei versi sembrano togliere ogni dubbio:
Bianco calore
Scalda il mio amore
Bianco calore
Sfondami il cuore
Bianco il mio dio
E ciò che è mio è tuo
 Ho detto che avrei parlato esclusivamente di canzoni che, in qualche modo, inneggiano alla droga. Non sono sicuro che questa canzone lo faccia. Frasi come "e ciò che è mio è tuo", stanno si ad indicare la gioia effimera data dalla sniffata, ma anche il fatto che la droga diventa padrona di te e di tutto ciò che possiedi.

http://www.ccsg.it/Miserere%20reverse.mp3

Io e la mia signorina - Neffa

neffa canta io e la mia signorina che parla di marijuana
Quando nel 2001 questa canzone diventò un tormentone, facendoci conoscere l'allora sconosciuto Neffa, pochi si sono accorti che la "sua signorina" non era una bella bionda, ma nient'altro che la marijuana. Forse ancor'oggi pochi ci hanno fatto caso. Ad ogni modo ci sono alcuni versi che, se combinati insieme, sembrano proprio inequivocabili. Ad esempio: "nella mia mano c'è un fiore quando voglio un bacio me ne da di più", "voglio lei perché brucia sempre", "Anche se un tot di gente ancora non ci crede che io e la mia signorina stiamo bene insieme"... ogni frase se ascoltate la canzone può essere riferita alla marijuana. In particolare, l'ultima che ho scritto è la "più forte". Tutti parlano male della droga e dei tossicodipendenti, e quindi l'autore sottolinea come, malgrado la maggior parte della gente stenti a crederlo, lui provi piacere nella droga. Anzi, come dice in un altro verso, quando sta con lei non gli manca niente.

Miserere - Zucchero

Di messaggi subliminali parleremo dopo, qundo citeremo i Queen. Ad ogni modo nell'album Miserere di Zucchero Fornaciari è presente, solo nel CD, una bonus track che ripete più volte "a volte la miglior musica è il silenzio". Potete ascoltare qui il brano al contrario, che recita chiaramente: "hashis... eroina e droga".

A Kathmandu - Rino Gaetano

Come tutti i testi del grande Rino anche questo, di primo achito, sembra privo di senso. A Kathmandu, perchè questa città? Perchè era il simbolo del "viaggio", in tutti i sensi. Negli anni settanta c'erano orde di turisti che ci andavano per sperimentare le droghe e i loro effetti. C'erano persino santoni che organizzavano viaggi "guidati". Ovvero fornivano droga ai propri ospiti e poi, sotto l'effetto della stessa, li guidavano nel loro viaggi onirici. Bene, anche a roma era possibile sentirsi a Kathmandu, bastava trovare lo spacciatore giusto.

Canzone straniere sulla droga

Lucy in the sky with dyamonds - Beatles

beatles lucy in the sky with dyamonds
Non potevamo fare a meno di partire con la più importante rock band di tutti i tempi. Come dire: la droga ha affascinato anche i grandi tra i grandi. In particolare ci dobbiamo ricordare che in quei tempi la band di Liverpool stava attraversando il suo periodo psicadelico, quindi non stupirebbe un certo interesse verso gli acidi. Secondo diverse fonti fu il loro dentista, John Riley, a fargli scoprire l'LSD. Già l'acronimo "Lucy in the Sky with Dyamonds"è LSD. Poi un susseguirsi di frasi del tipo: "immagina un fiume.. con alberi di mandarino e cieli di marmellata", "fiori di plastica gialli e verdi", "cerca ragazze col sole negli occhi", "la ragazza con occhi di caleidoscopio" che fanno pensare ad un "viaggio" o, comunque, a delle allucinazioni. John Lennon si è sempre giustificato spiegando che ad ispirarlo fu un disegno di suo figlio Julian. Potrebbe essere vero come no. La cosa certa è che in quegli anni nemmeno i Beatles avrebbero potuto affrontare l'accusa di essere promotori dell'uso di droghe.

Brow sugar - Rolling Stones.

Se dovessimo elencare le canzoni dei Rolling Stones che fanno riferimento alla droga, dovremmo stilare un elenco lunghissimo. Ho scelto questa solo perchè, tra le tante, è la più famose e condivide, assieme a Angie e Satisfaction, il titolo di pezzo più celebre della band. Il Brow Sugar, letteralmente zucchero marrone, altro non è che la dolce e profumata eroina. Almeno così pensano in molti. Profumata come una giovane adolescente!

Onother one bites the dust - Queen

Questa canzone non nascondo il messaggio sulla droga nel testo, ma dietro al testo. Quando dico dietro intendo dire che proprio bisogna ascoltare il nastro al contrario per poterlo sentire. Ascoltandolo invertito il ritornello, quando recita Another one bites the dust, recita chiaramente "start to smoke marijuana". Si tratta di un messaggio subliminale. Per anni si è discusso sull'efficacia di questo tipo di comunicazione. Qualcuno è addirittura arrivato a dire che siano così potenti da permetterti di plagiare una persona contro la sua volontà. Alcune band vennero addirittura accusate di aver condotto persone al suicidio con questi mezzi. Secondo altri, invece, non avrebbero nessun effetto. Nel dubbio, comunque, la band del compianto Freddy Mercury ha pensato di utilizzarli per promuovere il consumo di cannabis.


Bandiera Bianca - Franco Battiato

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franco battiato con gli occhiali da sole citati su bandiera bianca
Questo è il brano che, nel lontano 1981, ha fatto conoscere alle masse un giovane Franco Battiato. Se, da un lato, l'autore si affaccia al rock progressivo, con risultati eccellenti e facilmente apprezzabili, dall'altro sforna dei testi che definire criptici è dir poco! A volte, da giovane, arrivai a pensare che si trattasse solo di frasi senza senso, buttate li a caso. Mi sbagliavo ovviamente, ed oggi, lo considero una delle poche eccellenze del panorama musicale italiano (dal punto di vista dei testi).

Franco Battiato e le star degli anni 80.

Per comprendere appieno il senso di questo testo ci dobbiamo calare nel periodo che va dalla fine degli anni '70 ai primi anni '80. Era da poco nato il divismo. Per divismo intendo quel fenomeno che ha portato alcune persone ad essere considerate delle star mondiali. Il fenomeno è nato con Rodolfo Valentino negli anni del cinema muto, ma è tra gli anni 50 e 60 che prende chiaramente forma. In questi anni nascono star del cinema, come Marlon Brando, James Dean e Marilyn Monroe, star della musica, come Elvis, Bob Dylan, Chuck Berry e i Beatles, star della letteratura come Kerouac e Allen Ginsberg e anche star della politica, come Gandhi e Ernesto Guevara.
Negli anni '70 poi il fenomeno prende dimensioni ancora più importanti. Nascono centinaia, forse migliaia di star, e, a farla da padrona, è sempre l'eccellenza (o almeno quasi sempre). Le arti raggiungono livelli sempre più raffinati e gli artisti (le star) sono persone che eccellono nel loro. Ma a questo punto avviene un cambio di direzione! Negli anni '80 il pop raggiunge il suo apice, e nascono star di tutti i tipi. A farla da padrone questa volta è la mediocrità. Artisti che diventano celebri per un motivetto commerciale o, addirittura, per una comparsata televisiva. Anche leggere le previsioni del tempo basta a trasformare una persona in una celebrità. Nell'81 la metamorfosi è in atto, ma pochi ne sono consapevoli. Per cui le nuove mediocri star conservano ancora quell'alone di saggezza e rispettabilità.Ecco che Battiato, nella sua grande sensibilità, avverte per primo il fenomeno e vuole, con questa canzone, distruggere, o meglio, ridicolizzare, tutti i miti della sua epoca. Non fa distinzione tra i "meritevoli" e gli "opportunisti". Anzi, punta proprio a distruggere i "dinosauri" della sua generazione, chiunque essi siano. Vuole riportare ad esseri umani tutte le star e lo fa con una canzone indovinatissima. 

Si parte dal grande Bob Dylan (per altro ricorrente in moltissime canzoni di tutti questi decenni):
Mr. Tamburino non ho voglia di scherzare
rimettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare
Mister Tamburino è il nostro premio nobel, che ottenne un grande successo con la canzone Mr Tamburine Man. I tempi stanno per cambiare è un riferimento al brano "the times they are a changing". Viene ridicolizzato dalla frase "rimettiamoci la maglia", quasi a voler intendere che sta cambiando il tempo, in senso meteorologico.
siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro
E' un riferimento a "figli delle stelle" di Alan Sorrenti, che, con questo brano, ha abbandonato la strada della musica impegnata, per seguire un facile successo commerciale. Lo stesso Sorrenti farà un mea culpa col brano "desiderare è legge".
Per fortuna il mio razzismo non mi fa guardare
quei programmi demenziali con tribune elettorali
Qui dissacra la tribuna elettorale. Non dimentichiamoci che, a quel tempo, la politica godeva ancora di un certo rispetto. I politici erano "chei che i sa" (almeno qui a Pordenone). Oggi non servirebbe un Battiato per dire che i politici dicono cose demenziali, ma all'epoca fu certamente un forte provocazione.
e avete voglia di mettervi profumi e deodoranti
siete come sabbie mobili tirate giù
Negli anni ottanta nasceva il consumismo. Qui, ad essere attaccata, è la pubblicità.
C'è chi si mette degli occhiali da sole
per avere più carisma e sintomatico mistero
Qui c'è una certa dose di autoironia. Fa rifermento al suo nuovo look, che prevedeva gli occhiali da sole anche durante la notte. L'autoironia serve a prevenire atti di accusa, del tipo: cos'hai tu più di tutti gli altri da elevarti a giudice? Ti senti l'unica star nel panorama internazionale? Mi ricorda un po' l'avvelenata di Guccini.
 uh com'è difficile restare padre quando i figli crescono e le mamme imbiancano
Un attacco ai patetici testi di Sanremo. Qui in particolare alla canzone "son tutte belle le mamme del mondo". Un testo banale quanto scontato. La risposta di Battiato è: e secondo voi i loro mariti sono contenti?
Quante squallide figure che attraversano il paese
com'è misera la vita negli abusi di potere 
L'attacco si estende dal mondo dell'arte al mondo della politica e dell'industria. Con una decina d'anni di anticipo, si comincia a parlare di corruzione!
Sul ponte sventola bandiera bianca
C'era già una canzone che si chiamava "Bandiera gialla" di Gianni Pettenati e un "Bandiera rossa", inno del partito comunista. Qui, sempre con autoironia, si sventola la bandiera bianca. L'uomo saggio che si arrende difronte alla mediocrità, all'ignoranza e alla corruzione del mondo che si sta preparando. (e bisogna dire che ci ha visto giusto).
A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata
a Vivaldi l'uva passa che mi dà più calorie 
Ancora un affondo verso 3 mostri sacri della musica di ogni tempo.
uh! com'è difficile restare calmi e indifferenti
mentre tutti intorno fanno rumore
Un'attacco alla rumorosa pop music, ma, più ancora a chi fa un sacco di rumore pur di farsi notare. Radio in spiaggia, autoradio a tutto volume, motorini senza marmitta o esibizioni esagerate e assurde pur di farsi notare.
in quest'epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell'orrore
 Il cinema horror italiano, sotto la guida di figure come Mario Bava, Andrea Deodato e Dario Argento stava davanti a tutto il mondo, producendo una miriade di film, la maggior parte dei quali a basso costo. Vengono liquidati semplicemente come idioti. Dando così una mazzata anche alla presunzione italiana di essere primi nel mondo, e soprattutto davanti agli americani, in qualche cosa.
Ho sentito degli spari in una via del centro
quante stupide galline che si azzuffano per niente
Per fortuna nessuno aveva capito questa canzone, altrimenti questo passaggio avrebbe scatenato fortissime polemiche. Fa riferimento ai movimenti studenteschi degli anni 70, che sono culminati molto spesso in risse con le forze dell'ordine. Lui definisce tutti, studenti e poliziotti, come stupide galline.
minima immoralia
è un gioco di parola costruito attorno al titolo di un opera di Theodor Adorno, che si intotalava appunto "minima moralia". Il "sommerso soprattutto da immondizie musicali" fa ancora riferimento al pop degli anni 80 e alle meteore che si stavano affacciando al panorama italiano.
Per finire un riferimento a Jim Morrison, questa volta non per distruggerlo, ma per condividerne il pensiero:
The end
my only friend
this is the end
Questa è la fine mio unico amico, questa è la fine! La fine sotto tre aspetti: la fine del brano, la fine della società, ma anche la fine dei mostri sacri che lui stesso ha sancito.
Che dire? Un testo assolutamente originale, molto difficile, ma anche molto leggero nel suo significato. E' una canzone che è stata venduta in oltre un milione di copie ed è passata migliaia di volte per radio nel corso di 4 decenni. Eppure resto dell'idea che solo una minima parte delle persone l'abbia capito. La mia domanda è: ha senso realizzare una stesura così difficile per un messaggio così debole? O forse il messaggio in fondo non è così debole e, purtroppo, è stato anche profetico.

 
 

Eskimo - Francesco Guccini

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Francesco Guccini canta Eskimo
Per scrivere di questa canzone non basterebbe un'enciclopedia. Assieme alla locomotiva, rappresenta uno dei brani di maggior successo del cantastorie modenese. Finita l'enciclopedia bisognerebbe stamparne altre 4 per i commenti e le diverse interpretazioni. Non è mia intenzione fare qui la parafrasi del testo, ma citare soltanto quello che, secondo me, è il significato più profondo del brano.

Guccini ricorda Caterina Caselli.

La canzone è scritta da un Guccini ormai maturo, che ha già superato gli anni 60 e si guarda indietro. In particolare ricorda una storia d'amore vissuta con una ragazza, Caterina Caselli secondo alcuni. Ne parla un po' con compassione e un po' con nostalgia. La storia con la ragazza in realtà e solo una cornice, il quadro vero è rivoluzione culturale che ha scosso il mondo a partire dalla fine degli anni 60 (ribattezzata semplicemente "il 68").

Diversi tipi di rivoluzionario.

In questa storia lui rappresenta l'animo puro e povero che vuole una società migliore, per se stesso e per tutti quelli come lui. Lei è una borghese, nient'affatto povera, che rivendica le sue stesse cose, magari qualche anno più tardi. E' qui che le cose cominciano a stridere. Questa ragazza vuole un mondo senza sfruttati e sfruttatori, ma sa veramente cosa sia la povertà? Forse no, visto che si stupisce di aver incontrato un ragazzo che non è in grado nemmeno di pagarsi il biglietto del cinema. Guccini porta l'eskimo, ma lo porta perché è povero e non si può permettere un soprabito diverso. Lei lo porta perché lo impone la moda. Anzi, ora avrebbe ancora voglia di indossarlo, ma non può, perché la moda è cambiata! Lei oggi prende il sole in topless, una delle grandi conquiste delle femministe! Ma l'autore si domanda: se hai tanta voglia di mostrare le tette, perché lo fai solo adesso? Perché io ho dovuto "filosofare" per convincerti a mostrarmele? (mi piace l'utilizzo del verbo filosofare in questo contesto, ricorda quando di ingegniamo per convincere una ragazza a fare l'amore, quando questa sostiene che è li caso).
Intanto tutto il mondo cambia, non solo la sua compagna. La gente comincia a girare il mondo, scopre l'LSD come se fosse la pozione di Asterix, e tutti bisogna andargli dietro per essere del giro. E qui sta il significato profondo della canzone, un significato molto forte e intriso di un forte pessimismo. Ancora più forte se pensiamo che siamo nel '78, quando la rivoluzione era ancora in corso. Fu molto più semplice condannare certe posizioni negli anni '90, dopo che gli anni '80 avevano distrutto tutto.

Guccini crede nella coerenza dei valori

Guccini ci vuole dire che per lui non esiste un tempo per la rivoluzione. Lui nella sua ingenuità e nella sua sincera povertà ha sempre creduto e portato avanti certe posizioni. E lo fa tutt'ora. La condanna va verso i borghesi, come la sua compagna, che si sono inventati rivoluzionari quando era di moda. Che vestivano come i poveracci solo per appartenere ad una casta, non per indigenza. Disposti anche a mostrare le tette a tutto il mondo, solo perché così facevano tutti. Insomma, il grande cantautore aveva già intravisto i segnali di fallimento della rivoluzione. La rivoluzione stava fallendo perché non portava più avanti degli ideali, ma era solo una cosa trandy.

Guccini e la nostalgia

Non manca in questa canzone, con molto tatto, qualche riferimento alla sua storia d'amore. Una strana forma di nostalgia, che possono capire solo gli over 40, per la condizione difficile con cui portava avanti la sua relazione. La necessità di rivolgersi ad un amico per farsi prestare l'appartamento ed altri espedienti a cui siamo ricorsi tutti in caso di necessità. Ora non c'è n'è più bisogno, ma forse abbiamo ancora un po' di voglia d'avventura. Ma, ripeto, non è questo il senso che va cercato nella canzone, ma piuttosto quello politico e sociale.

Sara - Antonello Venditti

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Antonello Venditti canta Sara

Venditti e i suoi testi dal significato rivoluzionario.

Non sono un Fan di Antonello Venditti, ma, rileggendo i testi della musica leggera italiana, devo ammettere che è stato probabilmente il più rivoluzionario degli autori italiani. E' da sempre considerato un autore molto "POP", ma, obiettivamente, si è trovato spesso davanti ai più celebrati cantautori. Lui è stato il primo a scrivere una canzone sulla droga (Lilly), sul disagio giovanile (nata sotto il segno dei pesci) o sulla difficoltà di affermarsi dei giovani autori (Bomba o non bomba). Contro di scrivere a breve qualcosa sui citati testi, ma, per adesso, mi soffermo su Sara.

L'Italia del primo Venditti.

Si tratta di un testo così avveniristico per l'epoca, da non sembrarlo nemmeno. Chi è Sara? Sara è una ragazza madre. Non una ragazza madre qualunque, ma una ragazza madre degli anni '70. Ricordiamoci che la legge sul divorzio era stata approvata nel '74 e quella sull'aborto nel '81. Oggi essere ragazza madre significa andare in contro ad un sacco di difficoltà soprattutto di carattere economico e di gestione. E' dura, ma, per fortuna, anche le donne sono. Ma all'epoca non era solo un  problema "pratico". Era proprio una vergogna! Una vergogna che, spesso, obbligava le ragazza di paese, specialmente al sud, ad emigrare in grandi città del nord, dove potevano "nascondersi". E il marchio non restava solo sulla "svergognata", ma ricadeva spesso anche al bambino, al "figlio della colpa". Oggi non è più così o, almeno, non dappertutto. E il merito va anche a filosofi, cantanti, scrittori e pensatori in genere che in tutti questi anni hanno portato avanti una battaglia culturale in questa direzione. Tra questi c'è certamente il grande Antonello Venditti.

Un autore troppo avanti coi tempi

Ecco la ragione per cui dico che la canzone è così avveniristica da non sembrarlo nemmeno: perché grazie al suo lavoro e al lavoro di gente come lui, si è riusciti a cambiare questa mentalità retrograda e medioevale. Il fatto che oggi questo testo possa avere perso forza credo non dispiaccia all'autore, anzi, forse è la più grande gratificazione per il suo lavoro. Come dire: obiettivo centrato! (come un siluro ormai distrutto, ma che ha affondato la nave).
E veniamo a questa canzone:
Sara, svegliati è primavera.
Sara, sono le sette e tu devi andare a scuola,
Sara, prendi tutti i libri e accendi il motorino
e poi attenta, ricordati che aspetti un bambino.
 E' primavera! Ma che primavera? I fiori che rinascono e danno origine a nuova vita o la vita che rinasce nel ventre della giovane donna? Perché giovane donna? Perché va ancora a scuola! Si noti la delicatezza con cui Venditti introduce la protagonista del brano.
Sara, se avessi i soldi ti porterei ogni giorno al mare,
Sara, se avessi tempo ti porterei ogni giorno a far l'amore,
ma Sara, mi devo laureare, e forse un giorno ti sposerò, magari in chiesa, dove tua madre sta aspettando per poter piangere un po' 
La frustrazione del fidanzatino, anche lui studente, anche se universitario, che gli vuole regalare una vita più agiata o, meglio, con quei piccoli agi che ogni coppia dovrebbe avere: andare a fare una scampagnata o fare l'amore, ma con il grande sogno nel cassetto di poterla un giorno all'altare!

Sara, tu va dritta non ti devi vergognare,
le tue amiche dai retta a me lasciale tutte parlare,
Sara, è stato solo amore, se nel banco non c'entri più, 
E questo è il passaggio più importante della canzone: non provare vergogna, non ti curare dei commenti della gente perché è stato solo amore!!! 
Sara, è stato solo amore, se nel banco non c'entri più,
tu sei bella, anche sei vestiti non ti stanno più.
Sara, mentre dormivi l'ho sentito respirare,
Sara, mentre dormivi ti batteva forte il cuore,
Sara, tu non sei più sola, il tuo amore gli basterà,
il tuo bambino, se ci credi nascerà
Sara, Sara, Sara ....

Venditti in aiuto a tutte le persone emarginate o in difficoltà.

Chiunque in questa situazione  avrebbe il timore di non potercela fare. Come si fa a crescere un bambino a 16 anni e senza un padre? Come giustamente dice il nostro cantautore, l'amore di una madre è tutto quello che ci vuole.
Non dico che per scrivere una canzone del genere in quegli anni bisogni essere coraggiosi, ma certo lui è stato il primo a farlo. A lui e a tutti quelli come lui va il merito di aver cambiato una mentalità vecchia, ottusa, cattiva e razzista. Grazie Antonello.

Centro di gravità permanente - Franco Battiato

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franco battiato ripropone centro di gravità permanente dalla voce del padrone

Un altra interpretazione del centro di gravità permanente.

Ed ecco dal grande maestro Franco Battiato l'ennesimo testo criptico. Una collezione di frasi, apparentemente sconnesse e prive di senso. Naturalmente non è così! In molti hanno dato un'interpretazione al brano e, quasi tutti, fanno rifermento al filosofo mistico Georges Ivanovič Gurdjieff di cui Battiato è un dichiarato seguace.
Sicuramente l'ideatore del risveglio della "quarta via" ha esercitato una profonda influenza, ma io sono convinto che si possa trovare un senso alla canzone anche senza conoscerlo. E' quello che voglio fare in quest'articolo. Sono convinto che un paroliere, quando scrive un pezzo, lo vuole comprensibile a tutti, indipendentemente che questi conoscano o meno un dato autore. Naturalmente nessuno sostiene che la mia sia l'interpretazione corretta, e, ancora meno, che debba essere condivisa da tutti.
Una vecchia bretone
con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù.
Capitani coraggiosi
furbi contrabbandieri macedoni.
Gesuiti euclidei
vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori
della dinastia dei Ming.

Il colonialismo e le prime contaminazioni,

Sono tre immagini che mi rimandano all'epoca dei grandi viaggi e del neocolonialismo. La vecchia bretone vestita da Cinese altro non è che una donna inglese emigrata nell'estremo oriente ai tempi della guerra dell'oppio. La vecchia bretone potrebbe rappresentare l'impero britannico stesso. I capitani coraggiosi e i furbi contrabbandieri macedoni altri non sono che i viaggiatori. Si distinguono dalla vecchia bretone perchè non rappresentano l'istituzione, ma gli avventurieri che partono alla conquista di nuovi mondi. Per finire i gesuiti che si vestono come dei bonzi sono i religiosi che hanno rinunciato al loro credo per integrarsi (e fare carriera) nelle terre di conquista. Tutti in realtà, in questo brano, si travestono per integrarsi nelle nuove terre. Non credo al riferimento a "Capitani coraggiosi" di Kipling mentre, il riferimento al gesuita Matteo Ricci, lo trovo irrilevante ai fini del testo.
Cerco un centro di gravità permanente
che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
avrei bisogno di...
Over and over again.

Il centro di gravità permanente di Gurdjeff.

Il centro di gravità permanente, secondo Gurdjieff, è il punto autentico della nostra persona, che non viene mutato in seguito ai condizionamenti esterni. Il che non significa che non si debba cambiare e non ci si debba evolvere, ma bisogna aver sempre chiara la nostra propria personalità.

Per le strade di Pechino erano giorni di maggio
tra noi si scherzava a raccogliere ortiche.
Non sopporto i cori russi
la musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese.
Neanche la nera africana.

Le contaminazioni degli anni 70.

Un'altro elenco di contaminazioni culturali, questa volta degli anni 70. Notare anche come l'autore si diverta a giocare con le parole: "free jazz punk inglese" o "New Wave italiana". All'epoca infatti ai fenomeni musicali venivano assegnati nomi fantasiosi e coloriti. Sul raccogliere ortiche non esiste un'interpretazione univoca. Senza dubbio si fa riferimento ad un periodo di crisi, ma non sappiamo se si riferisca ai tempi del colonialismo o alla rivoluzione di Mao o ad altro.
Over and over again
you are a woman in love baby come into my life
baby I need your love
I want your love
over and over again.
Anche la lingua inglese entrata di prepotenza nel nostro linguaggio comune rappresenta una contaminazione...

Careless Whisper - Wham

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George Michael e Andrew Ridgeley cantano Careless Whisper - Wham

Careless Whisper: un testo quasi natalizio.

Quando avevo 14 anni, nel lontano '88, ricordo che qualcuno mi disse che questa era la canzone preferita della principessa Diana. Non credo sia una grande referenza, ma mi è venuta voglia di scriverlo. Sta di fatto che, con l'avvicinarsi del Natale, è sempre più facile sentire questa canzone passare per radio. No è propriamente una canzone natalizia, ma sarà il caldo suono del sax o il fatto che gli Wham, con la canzone Last Christmas, siano diventati un gruppo "natalizio",  che di fatto ce la dobbiamo sorbire in questi giorni. Cosa peraltro piacevole, visto che si tratta di uno dei migliori brani degli Wham e di George in generale. Il testo parla effettivamente d'amore, ma in modo assai diverso da quanto si creda!

L'atmosfera magica

Voglio scrivere qui di seguito l'interpretazione, mentre vi lascio a fine articolo la traduzione del testo. Nelle prime righe l'autore accompagna una ragazza (ma siamo sicuri? ho letto ragazza in tutte le traduzioni, ma nel testo è scritto "my old friend" - "mio vecciho amico") nella pista da ballo. La sensazione è che si tratti di un'atmosfera magica, romantica, quasi irreale. Uno di quei momenti che tutti vorremmo provare nella vita, eppure l'autore si sente insicuro e, quando la musica si spegne, un forte senso di tristezza lo avvolge. Poi il toccante ritornello: il senso di colpa, la sensazione di non poter più rivivere questo magico momento, il senso dell'inganno...

E' un'altra triste canzone d'amore?

Nella seconda parte si ribadisce la profonda tristezza derivante dall'inganno, una tristezza così profonda che nemmeno il tempo potrà mai sanare. Non potrà mai vivere questa storia d'amore.
Bello il secondo ritornello: questa notte la musica è così rumorosa... vorrei essere lontano da qui... ma forse è meglio così, perché potremmo cadere in errore... Ti prego resta! Non sforziamoci di trovare una spiegazione coerente su questo "ti prego resta", sono i sentimenti che si sovrappongono e gli fanno dire una cosa poi il contrario della stessa.
E poi un continuo ripetersi: Dove ho sbagliato?
Per farla in breve, la prima spiegazione che mi verrebbe in mente è che l'autore si sia fidanzato con una donna, ma che in realtà abbia capito di essere innamorato della sua amica. Ha commesso un errore di scelta del quale si pentirà per tutta la vita, ma per il quale non potrà mai tornare indietro!
Questa la spiegazione più ovvia, ma io ne proporrei un'altra.

George Michael fa outing?

Chiariamo che in inglese non si distingue il maschile dal femminile. Chi dice che la persona con cui balla sia una donna? E l'amica? Perché non potrebbe essere l'amico? Non si parla mai di fidanzata, ma sempre di amico/a. Volutamente credo. E poi, questo discorso di amici non mi torna mica tanto. Questa è una grande amica, l'altra è una grande amica... Non dico che cada in contraddizione, ma il discorso non fila molto liscio. Secondo me, anche in questo testo, come farà anche in altri brani come Faith, già nascondeva messaggi relativi alla sua omosessualità. A me sembra che si tratti effettivamente di un amico. Un amico verso il quale scopre di sentire una forte attrazione, non di amicizia, ma ben altro. E qui soffre, perché sa che la storia non potrà mai essere. I motivi possibili possono essere 3: perché è già fidanzato col suo amico, perché il ragazzo di cui è innamorato è etero, oppure, ed è quella che mi piace di più: perché l'autore ha scelto di tenere nascosta la propria omosessualità. Provate a rileggere il testo pensando a questa spiegazione, e tutto vi sembrerà più chiaro:
  • l'inganno: ripete spesso che sta ingannando quest'amico. L'inganno potrebbe essere l'aver nascosto dietro una comune amicizia un'attrazione sessuale
  • il continuo contraddirsi: vai via, non ballerò più con te - ti prego resta
  • l'aver fatto una scelta che gli vieterà per sempre di vivere questa storia d'amore: l'aver deciso di nascondere la sua omosessualità!
  • l'ignoranza è gentile, non c'è gioia nella verità (l'aver scoperto la sua vera natura lo fa soffrire..)
  • cos'ho fatto di così sbagliato? Il senso di colpa che viene instillato negli omosessuali, come se ci fosse qualche colpa nell'essere tali
Detto questo aggiungo che il testo è davvero toccante e accompagnato da una musica azzeccatissima. Risulta una delle più belle canzoni d'amore pop di sempre. Forse il miglior brano di tutta la carriera di George Michael, con gli Wham e dopo gli Wham.

Testo di Careless Whisper di George Michael e gli Wham

I feel so unsure
As I take your hand
and lead you to the dance floor
As the music dies,
something in your eyes
calls to mind
a silver screen
and all its sad good-byes

- Chorus -
I'm never gonna dance again
Guilty feet have got no rhythm
Though it's easy to pretend
I know your not a fool
Should've known better
than to cheat a friend
and waste the chance
that I'd been given
So I'm never gonna dance again
The way I danced with you

Time can never mend
the careless whispers of a good friend
to the heart and mind.
Ignorance is kind
There's no comfort in the truth
Pain is the all you'll find

(Repeat chorus)

Never without your love
Tonight the music seems so loud
I wish that we could
lose this crowd
Maybe it's better this way
We'd hurt each other
with the things we'd want to say
We could have been so good together
We could have lived
this dance forever
But now who's gonna dance with me
Please stay

(Repeat chorus)


(Now that you're gone)
Now that you're gone
(Now that you're gone)
Was what I did so wrong,
so wrong
that you had to leave me alone

Traduzione del testo Careless Whispress

Io mi sento così insicuro
quando prendo la tua mano
e ti porto alla pista da ballo
Quando cessa la musica,
qualcosa nei tuoi occhi
mi richiama alla mente
uno schermo argentato
e tutti i suoi tristi "arrivederci"

RIT.:
Io non ballerò mai più
I miei piedi colpevoli non sentiranno più il  ritmo
Sebbene sia facile fingere
io so che tu non sei uno sciocco
Avrei dovuto conoscerti meglio
piuttosto che ingannare un'amico
e sprecare l'opportunità
che mi era stata offerta
E così non ballerò mai più
come ho ballato con te

Il tempo non cancellerà mai la mancanza
dei sussurri spensierati di un buon amico
al cuore e alla mente.
L'ignoranza è gentile
Non c'è conforto nella verità
Il dolore è tutto ciò che puoi trovare

(Ripete Rit.)

Mai senza il tuo amore
Stasera la musica sembra così rumorosa
Vorrei che noi potessimo
essere lontani da questa folla
Forse è meglio così
Ci faremmo del male l'un l'altro
con le cose che vorremmo dire
Avremmo potuto stare così bene insieme
Avremmo potuto vivere
questo ballo per sempre
Ma ora chi ballerà con me
Per favore rimani

(Ripete RIT.)

(Ora che sei andata via)
Ora che sei andata via
(Ora che sei andata via)
Cosa ho fatto di così sbagliato,
di così sbagliato
che tu hai dovuto lasciarmi solo


Sanremo 2017 - cantanti in gara

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Teatro Ariston e festival di Sanremo
Riparte il deprimente festival della canzone leggera italiana. Jannacci contestava l'uso della parola "leggera", che sta a sottolineare il fatto che non si tratta di musica impegnata. Io invece lo apprezzo, perchè pretendere qualcosa da questo festival sarebbe davvero imbarazzante.

Presenta: Carlo Conti.

Non avrei mai pensato di avere nostalgia di Pippo Baudo!!! Per carità, rispetto per Carlo Conti, ma 3 festival di fila? Cioè, non abbiamo nessun altro papabile in tutta la penisola? Non perdo tempo a cercare i nomi di quelle che saranno le veline, letterine, vallette o come volete chiamarle.... speriamo parlino almeno italianol

Passiamo ai big in gara:

Al Bano - Di rose e di spine: in un difficile periodo storico, in cui erogare pensioni è sempre più difficile, credo che l'autore pugliese meriti una menzione speciale da parte dell'INPS. Sinceramente, rispetto Al Bano per tante cose fatte, ma ormai sta diventanto patetico. Capisco che è difficile accettare di invecchiare e un calo di popolarità, ma qua si sfiora il ridicolo!
Elodie - Tutta colpa mia: altro fenomeno di amici. Sopportiamolo ancora per questa volta, tanto a breve scompare.
Paola Turci - Fatti bella per te: mi piaceva Paola Turci, e sono curioso di risentirla. Ma quanti anni ha oggi?
Samuel - Vedrai: su di lui grava il peso di essere stato il frontman di quella che considero la miglior band italiana del nuovo millennio. Non sarebbe il primo che, una volta passato a solista, delude! (si veda Piero Pelù). In bocca al lupo!
Fiorella Mannoia - Che sia benedetta: una delle migliori interpreti del secolo scoro! Non ci sono dubbi!!! Ma questo è il festival della canzone leggera italiana o un revival?
Nesli e Alice Paba - Do retta a te: ma basta essere fratello di Fabri Fibra per essere un big? Già chiamare big il rapper mi viene difficile....
Michele Bravi - Il diario degli errori: e basta con questi realiti....
Fabrizio Moro - Portami via: questo autore è dalla vincita a Sanremo giovani che cerca di prendere il volo. Ci sta provando in tutti i modi, soprattutto partecipando a questo festival, ma sembra proprio non essercene. Forse è meglio pensare ad una carriera diversa.
Giusy Ferreri - Fatalmente male: uno dei pochi fenomeni da talent sopravvissuto. Certo adesso deve imparare a camminare da sola: a meno che non voglia diventare come quei cantanti che compaiono a Sanremo e poi vengono surgelati fino alla successiva edizione.
Gigi D'Alessio - La prima stella: coraggio Gigi :D....
Raige e Giulia Luzi - Togliamoci la voglia: vediamo Giulia in questa nuova sfida. In bocca al lupo!
Ron - L'ottava meraviglia: come detto sopra, più che un festival canoro sembra un reparto geriatrico!
Ermal Meta - Vietato morire: un curriculum di tutto rispetto, vediamo se riuscirà a fare il salto di qualità!
Michele Zarrillo - Mani nelle mani: un uomo finito musicalmente negli anni 90! Mah! Carlo Conti mi ricorda molto il dottor Frankistein!
Lodovica Comello - Il cielo non mi basta: una grande sfida per lei: passare da attrice in commediole per teenager a cantante! Buona fortuna
Sergio Sylvestre - Con te: ancora uno di amici....
Clementino - Ragazzi fuori: un rapper un po' meglio degli altri. La verità è che oggi il rap italiano è davvero idiota! Si salvano solo qualche pezzo degli articolo 31 o Jovanotti. Vediamo se quest'artista riesca ad dare qualcosa di positivo!
Alessio Bernabei - Nel mezzo di un applauso: che noia questi talent...
Chiara - Nessun posto è casa mia: ZzzzZZZzzzZZZZzzz, altra uscita da un reality, uguale a tutti gli altri...
Francesco Gabbani - Occidentali's karma: è stata la nuova proposta di Sanremo nelle precedenti edizioni. Vediamo se riuscirà a riconfermarsi.
Bianca Atzei - Ora esisti solo tu: questa viene dalla gavetta e non dai realit. Speriamo non ci deluda!
Marco Masini - Spostato di un secondo: coraggio Marco...

Smell like teen spirit - Nirvana

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Kurt-Cobain-da-giovane-Nirvana

Kurt Cobain, i Nirvana e il gruppo di amici

E' impossibile parlare di un testo dei Nirvana senza parlare di droga! Kurt Cobain si è sempre vantato  di fare un uso smodato di droga ed ha riempito i suoi testi di riferimenti. A questo si deve aggiungere una discreta dose di no sense. Molti figure, anche autorevoli, sostengono che i testi dei Nirvana siano una sequenza di frasi prive di testo. Non ho voglia di scatenare l'ira dei fans, ma, secondo me, è un metà e metà. Mi  spiego meglio: ad un testo che ha un tema e un senso, vengono aggiunte delle frasi "dadaistiche", più o meno sensate e più o meno contestualizzate, che completano l'opera. Il risultato spesso può essere alquanto oscuro.
Veniamo a questo brano: un'inizio potentissimo: carica i tuoi fucili, raduna i tuoi amici e seguimi, scoprirai  com'è bello perdere e mentire! Davvero efficacie, direi addirittura poetico! Poi subito il riferimento ad una donna, una donna che non si può nominare, perchè il suo nome è una parolaccia. Ancora non sappiamo chi sia questa donna, ma ricordo che, nel gergo americano, la droga viene chiamata "shit", merda! Poi un lento, ripetitivo e quasi paranoico sottovoce che dice: "ciao, quanto sei depresso? ciao, quanto sei depresso? ciao, ....".

E per finire la richiesta a questa donna: "facciamo al buio che è più sicuro", "lo so che quello che faccio è stupido" e per finire la sequenza di parole, apparentemente, illogiche e sconnesse:
  • a mulatto
  • an albino
  • a mosquito
  • my libido
Non è tanto illogico: il mulatto è l'eroina grezza (chiamata anche brown sugar), albino è l'eroina raffinata, mosquito in spagnolo è la zanzare (quindi la puntura, l'iniezione, ...) e quindi la libidine. Insomma, questa misteriosa donna con la quale si unisce al buio, consapevole di fare una cosa stupida, è l'eroina, ovvero la merda!
Altre frasi di seguito nel testo ormai acquistano un significato chiaro:
  • in quel che faccio meglio sono il peggiore: la cosa che so fare meglio è drogarmi, il che mi rende la peggiore delle persone
  • il nostro piccolo gruppo c'è sempre stato e ci sarà sempre: non potrò mai liberarmi dalla dipendenza da nicotina
  • l'ho trovata difficile difficile da trovare: ......

Kurt Cobain e la droga.

Ma è un testo a favore o contro la droga? A mio parere contro! E' vero che nella canzona la droga è quella donna che gli da piacere e libidine. Anzi, è l'unica donna in grado di farlo! Ma l'immagine generale è quella di un depresso cronico che ormai riesce a fare un sorriso solo dopo essersi fatto una dose e che, subito dopo, ripiomba nella depressione. Donna che lo ha reso schiavo e da cui non potrà mai liberasi fino alla fine (fine peraltro raggiunta tramite suicidio).
Non lo trovo comunque un testo esaltante, sicuramente al di sotto dello spessore musicale della canzone, che si è meritatamente guadagnata un posto tra le 100 canzoni più belle di sempre (secondo diverse graduatorie, tra cui l'autorevole classifica del rolling stones).

Testo della canzone Smell like teen spirit dei Nirvana


Load up on guns
Bring your friends
It's fun to lose and to pretend
She's overboard, self assured
Oh no I know, a dirty word
Hello, hello, hello, how low [x3]
Hello, hello, hello
With the lights out, it's less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now, entertain us
A mulatto, an Albino
A mosquito, my libido, yeah
Hey, yay
I'm worse at what I do best
And for this gift, I feel blessed
Our little group has always been
And always will until the end
Hello, hello, hello, how low [x3]
Hello, hello, hello
With the lights out, it's less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now, entertain us
A mulatto, an Albino
A mosquito, my libido, yeah
Hey, yay
And I forget just why I taste
Oh yeah, I guess it makes me smile
I found it hard, it was hard to find
Oh well, whatever, nevermind
Hello, hello, hello, how low [x3]
Hello, hello, hello
With the lights out, it's less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now, entertain us
A mulatto, an Albino
A mosquito, my libido
A denial, A denial, A denial, A denial, A denial
A denial, A denial, A denial, A denial

Traduzione del testo Smell like teen spirit dei Nirvana

Carica i fucili e porta con te i tuoi amici
È divertente perdere e fingere
Lei è molto annoiata e sicura di sé
Oh no, conosco una parolaccia
Ciao, ciao, ciao quanto stai giù?
Ciao, ciao, ciao
Con le luci spente è meno pericoloso
Siamo qui adesso, intratteneteci
Mi sento stupido e contagioso
Siamo qui adesso, intratteneteci
Un mulatto
Un albino
Una zanzara
La mia libidine
Yay!
In quel che faccio meglio sono il peggiore
E per questo dono mi sento benedetto
il nostro piccolo gruppo c'è sempre stato
E ci sarà sempre, fino alla fine
Ciao, ciao, ciao quanto stai giù?
Ciao, ciao, ciao
Con le luci spente è meno pericoloso
Siamo qui adesso, intratteneteci
Mi sento stupido e contagioso
Siamo qui adesso, intratteneteci
Un mulatto
Un albino
Una zanzara
La mia libidine
Yay!
E dimentico anche quel che assaggio
Oh si, credo che mi faccia sorridere
L'ho trovato difficile, difficile da trovare
Oh beh, in ogni caso, non importa
Ciao, ciao, ciao quanto stai giù?
Ciao, ciao, ciao
Con le luci spente è meno pericoloso
Siamo qui adesso, intratteneteci
Mi sento stupido e contagioso
Siamo qui adesso, intratteneteci
Un mulatto
Un albino
Una zanzara
La mia libidine
un rifiuto

Fiorella Mannoia - Che sia benedetta - Sanremo 2017

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Fiorella Mannoia canta che sia benedetta al festival di Sanremo 2017

Fiorella Mannoia torna al festival dopo "quello che le donne non dicono".

Forse il nome più interessante di questo sessantasettesimo festival della canzone italiana. Una grande interprete, che ha saputo superare gli anni, e che è entrata nella storia della musica italiana grazie ad alcuni brani straordinari. Impossibile non citare in questo contesto il brano composto da Enrico Ruggeri:"quello che le donne non dicono", presentato al festival di Sanremo del 1987.
All'età di 63 anni, Fiorella Mannoia si ripresenta al festival con il brano "Che sia benedetta".

Che tu sia benedetta: una canzone a Sanremo che non parla d'amore!

Tanto per cominciare non si tratta della solita canzone d'amore. Anzi, d'amore non si parla proprio, se non d'amore per la vita. Una vita che, a suo dire, va persino benedetta.
Il linguaggio del brano ha un marcato stile da copywriter, che non richiede grossi sforzi di comprensione, ma che si  concentra sulla frase efficace. In sintesi, difronte alle varie crisi che inevitabilmente ci travolgono nella vita, ci esorta a non perdersi d'animo. A pensare che, una volta tirate le somme, la vita vale certamente la pena di essere vissuta. Persino quando ci sembra incomprensibile, persino quando ci domandiamo che senso abbia. Per quanto incomprensibile la vita è comunque perfetta! Non che si debba per forza essere d'accordo con l'autore, sia chiaro, ma questo è il messaggio che cerca di trasmettere.

Il tempo perso secondo Fiorella Mannoia.

Non mi dilungherei oltre nelle spiegazioni, come dicevo basta ascoltarla, non è difficile, voglio solo riportare un paio di frasi che mi hanno colpito di più. La prima: "Quante volte ho rovesciato la clessidra - Questo tempo non è sabbia ma è la vita che passa che passa.!". Mi piace soprattutto il contrasto: girare la clessidra sa di noia, di tempo che passa inutilmente, ed è qui che si sbaglia! L'esortazione è di vivere intensamente il presente, di non sprecare il nostro tempo! La seconda: Ho sbagliato tante volte nella vita - Chissà quante volte ancora sbaglierò. Forse una frase già sentita, ma inquadra perfettamente il contesto della canzone. La vita è perfetta malgrado gli errori che noi esseri umani possiamo commettere.

Considerazioni su questo testo di Fiorella Mannoia.

Che dire di questo testo? Non è dei miei! Troppo buono, troppo ottimista, troppo conformista. Sembra quasi un canto dell'azione cattolica. Ma questi sono i miei gusti, i gusti di una persona "reduce" dall'onda '77 e dal quel movimento Punk che voleva distruggere tutto. Al netto dei miei gusti personali lo trovo un testo ben scritto, abbastanza originale e che si discosta dal solito cuore/amore del festival di Sanremo. In bocca al lupo Fiorella!
Testo della canzone "Che sia benedetta" di Fiorella Mannoia.
Ho sbagliato tante volte nella vita
Chissà quante volte ancora sbaglierò
In questa piccola parentesi infinita quante volte ho chiesto scusa e quante no.
È una corsa che decide la sua meta quanti ricordi che si lasciano per strada
Quante volte ho rovesciato la clessidra
Questo tempo non è sabbia ma è la vita che passa che passa.
Che sia benedetta
Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta
Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta
Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta
Tenersela stretta
Siamo eterno siamo passi siamo storie
Siamo figli della nostra verità
E se è vero che c’è un Dio e non ci abbandona
Che sia fatta adesso la sua volontà
In questo traffico di sguardi senza meta
In quei sorrisi spenti per la strada
Quante volte condanniamo questa vita
Illudendoci d’averla già capita
Non basta non basta
Che sia benedetta
Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta
Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta
Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta a tenersela stretta
A chi trova se stesso nel proprio coraggio
A chi nasce ogni giorno e comincia il suo viaggio

Fa talmente male - Giusy Ferrreri

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Giusy Ferreri canta fa talmente male al Festival di Sanremo

Giusy Ferreri unica sopravvissuta dei reality.

Giusy Ferreri ha già interpretato diversi brani di successo, ma non è stata ancora consacrata tra le grandi interpreti, quindi, teme di fare la fine di tutti coloro che, come lei, sono usciti da questi reality. Ecco perchè sta lavorando per essere sempre sulla cresta dell'onda. Ed ammettiamolo pure: tra vari festival e brani di diverso genere, ci sta riuscendo bene. Non poteva quindi mancare al festival della canzone italiana di Sanremo e lo fa con una canzone dal testo drammaticamente Sanremese!

Fa tanto male: un testo drammaticamente sanremese.

La canzone si intitola "Fa tanto male", e, ovviamente, a fare tanto male al cuore è una storia d'amore. Si sa: al festival delle banalità, se vuoi andare sul sicuro, punta sul banale. Non resta che aspettare la presentazione del brano e sperare che almeno l'interpretazione e gli arrangiamenti siano degni di questo nome.

Giusy Ferrery e il dolore per un amore finito

Torniamo al testo: la solita ragazzina depressa che sta a casa mentre fuori piove. È talmente depressa che persino la pioggia che sente dietro le finestre le sembra una cosa piacevole, è il sintomo che almeno qualche cosa ancora si muova, che il mondo vada comunque avanti, che qualcosa possa ancora succedere. Ma nemmeno queste sensazioni e questi pensieri bastano a cancellare il dolore che porta dentro! Il dolore è fortissimo e onnipresente! C'è in ogni istante. Ogni istante della vita, bello o brutto che sia, è contaminato da questa sofferenza, da questa assenza.
Ho cercato significati nascosti, finezze, allusioni, metafore, ma... niente. Proprio un capolavoro di banalità! Poi, nulla da dire, nel suo è scritto anche bene. Le frasi sono dirette ed efficaci, in armonia col nuovo stile rap di scrivere i testi. Alcune espressioni sono anche forti, ma a parte questo poca cosa. Buona fortuna Giusy e auguriamoci che non sia l'inizio della discesa.

Testo della canzone fa talmente male di Giusy Ferreri

Se fuori piove
È l’illusione che qualcosa ancora si muove
I sintomi dell’amore sono altrove
Ci siamo fatti trasportare
Dall’odore di sensazioni nuove
Incapaci di dissolvere nell’aria le speranze,
In assenza di risposte formulo domande.
Vorrei sentirti dire
Che a tutto ci sarà una soluzione
Non sento più il rumore della voce
Il tuo silenzio è già fatale
Ogni istante fa talmente
Fa talmente male.
Vorrei sentirti dire
L’amore non conosce condizione
Che dici se riuscissimo a evitare
La fine più banale
Ogni istante fa talmente
Fa talmente male.
E fuori piove
Un sentimento ha smosso tutto
Non c’è niente che
A questo punto devi farti
Perdonare perché non c’è più
Nulla che mi devi
Amore, hai colpe da espiare
Impossibile per me restare ad osservare
Troppe le complicazioni da considerare.
Vorrei sentirti dire
Che a tutto ci sarà una soluzione
Non sento più il rumore della voce
Il tuo silenzio è già fatale
Ogni istante fa talmente
Fa talmente male.
Vorrei sentirti dire
L’amore non conosce condizione
Che dici se riuscissimo a evitare
La fine più banale
Ogni istante fa talmente
Fa talmente male.
Per me
Per me
Per me
Ogni istante fa talmente
Fa talmente male.
Vorrei sentirti dire
Che a tutto ci sarà una soluzione
Non sento più il rumore della voce
Il tuo silenzio è già fatale
Ogni istante fa talmente
Fa talmente male
Per me

La prima stella - Gigi D'Alessio - Sanremo 2017

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gigi d'alessio canta la prima stella al festival di sanremo 2017

Gigi D'Alessio ci sorprende con la prima stella!

Quando ho letto il testo de "la prima stella" di Gigi D'Alessio, non nascondo la sorpresa! Un testo notevole, per l'argomento trattato (senza dubbio originale), per la cura della stesura e per la solita sensibilità che aggiunge ad ogni suo lavoro. Certo è che il risultato è tutt'altro che banale e Gigi D'Alessio così si smarca da semplice cantante melodico napoletano per elevarsi a cantautore! Cosa notevole poi se consideriamo che il brano verrà presentato a Sanremo, il regno delle banalità!

Una canzone d'amore per la madre

Di cosa parla la canzone? D'amore, naturalmente, ma non del solito amore verso la solita donna: parla dell'amore di un figlio verso la propria madre. Una madre morta, visto che l'autore vorrebbe avere le ali per raggiungerla in cielo. Di cosa parla alla madre? Di una vita, una vita difficile e a volte dura, ma che non gli ha tolto la capacità d'amare. Ed è questa la grande vittoria: essere comunque capaci di amare. Ma perché? Cos'è successo? E chi è la madre? Quando e perché è morta? Di preciso non si sa, ma ad un certo punto si dice che si possono avere figli anche senza fare l'amore, uno stupro? Parla di mare e di gente che scappa dalle guerre. Forse un profugo che ha attraversato il mediterraneo per venire in Europa? È probabile!

La forza d'amare non muore!

La cosa bella è che, malgrado tutto, quest'individuo non ha perduto la forza di amare, e il suo sogno sarebbe poter prestare i propri occhi alla defunta madre, perché potesse vedere anche lei quante cose belle ci sono ancora nel mondo.
Grande Gigi D'Alessio, il tuo miglior testo! E complimenti anche per aver avuto il coraggio di scrivere una canzone di "sostegno" ai profughi ,in quest'epoca di Trumpismo dilagante. Sai che per questo verrai messo in croce da una certa frangia politica?

Testo della canzone La prima stella di Gigi D'Alessio

Potessi avere io le ali e scavalcare il cielo
Volare oltre l’universo
E arrivare dove niente è più lo stesso
Vorrei farti vedere il viso mio com’è cambiato
Qualche ruga mi ha graffiato
Come vedi gli anni passano
Ma non ho chiuso il cuore
Io posso ancora amare
Ho mille sogni ancora da inseguire
Ed il più bello so a chi regalare
Il tempo perso da restituire
A chi mi deve un giorno perdonare
Vorrei
Gli occhi tuoi nei miei
Per guardare insieme
Tutto quello che tu forse non hai visto
Sai quante volte io
Ti ho invocato aiuto
Ed ho implorato pure Dio
Che ho sentito sempre mio
Quante volte ti ho cercato
E ti ho parlato
Ed ho sperato
Mentre guardavo con gli occhi in su
Che la prima stella accesa
Quella fossi tu
Adesso un fiore nasce pure senza sole
Un figlio può arrivare
Anche senza far l’amore
Chi è pronto per morire
Non ha la croce al muro
Che c’è una porta aperta sopra il mare
Per chi da guerre cerca di fuggire
Dal vecchio male ci si può salvare
E avrei potuto anche vederti invecchiare
Sento la voce tua
Ma è nella mente mia
Quello che posso solamente fare
È accarezzare una fotografia
Quante volte ti ho cercato
E ti ho parlato
Ed ho sperato
Mentre guardavo con gli occhi in su
Che la prima stella accesa
Quella fossi tu

Ragazzi fuori - Clementino - Sanremo 2017

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Clementino canta ragazzi fuori al Festival di Sanremo 2017

Il rap sdoganato a Sanremo

L'arrivo di giovanotti a Sanremo fece molto discutere. Un rapper al festival della canzone italiana! Ma dico, il tempio della buona musica invasa da uno che parla??? Sarebbe interessante discutere sulla corretta definizione di buona musica, resta il fatto che ormai il rap è stato completamente sdoganato. E poi chissà, magari tra qualche anno vedremo anche bello figo al festival.
Intanto il rapper di Avellino si presenta al festival con questa "ragazzi fuori".

I ragazzi fuori secondo Clementino

Una canzone dedicata a questi ragazzi, cresciuti a pane e veleno, nel ghetto, dormendo in stanze piene di calcinacci, trascorrendo notti fredde, dure e difficili in attesa che arrivi l'alba. Ragazzi che dormono in stazione. Che stanno sempre male, ma che la cosa ormai non ha nessuna importanza. Ragazzi invisibili, dei quali la società si è voluta dimenticare. Ragazzi che hanno raschiato il fondo del secchio, che hanno adorato il Dio sbagliato e che sono rimasti soli.
Ecco, Clementino vuole scrivere su un muro tutte le loro storie. Mi ricorda una frase scolpita su un letto di pietra ad Auschwitz: "sto morendo e nessuno ha scritto la mia storia". Ragion per cui lo stesso scrittore Sepulveda scrisse "le rose rosse d'Atacama", per scrivere la storia di chi almeno per un giorno è stato qualcuno.

Un testo rap, ma banale

Il testo è tutt'altro che Sanremese, e questo gli fa molto onore, per contro il testo è molto rapper, e in questo senso tutt'altro che originale. Si tratta del solito free style. Non me se ne voglia male, ma credo che anche tra i brani rap ci siano quelli scritti meglio e quelli scritti peggio. Il freestyle non deve essere un pretesto per mettere insieme una sequenza di rime attorno ad un tema, senza ne capo ne coda. Gli articolo 31 hanno fatto scuola in questo, e vent'anni dopo non si può ripartire da zero!

Testo della canzone di Clementino Ragazzi Fuori

Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
Finalmente stai dormendo
E via i pensieri in una stanza e non arriva il vento
Ricordo i passi, i calcinacci e tutto in quel momento
I primi viaggi da ragazzi e quanto eri contento
Non bastano risate qua per stare più sereno
Se questa vita ti ha servito pane col veleno
Una giornata normale, buttato in un locale
Quando tutto sembra uguale, giochi a carte con il male
E con due piedi dentro beh ci sono stato anch’io
Quando raschiavo il fondo inginocchiato a un falso Dio
Tu ca me parl cu l’uocchie e veco a faccia e papà
Ferite ngopp ginocchia scugnizzi dint a sta città
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
È passato un altro inverno ragazzi fuori
Sotto il cielo e le rovine di palazzi e cori
Aspetto il treno delle tre qui dalla ferrovia
Mi dici «come stai», ti dico «come vuoi che stia»
Tutto si aggiusta via,
Ancora attendo, non comprendo questa giusta via
Per quanto tosta sia, non stare più in balia
È questo schifo che ha rubato tutta l’energia
Di questa vita mia
Siamo ragazzi soli perdonateci signori
Di queste intrusioni, ma quali illusioni
Nuovi messaggi, nuove generazioni nell’era delle menzogne e del buio
Siamo ragazzi fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
Storie di ragazzi fuori
Le mie storie di ragazzi fuori
Storie di ragazzi fuori
Eravamo noi, dove eravamo noi
Storie di ragazzi fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori


Di Rose e di spine - Al Bano Carrisi - Sanremo 2017

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Al Bano Carrisi canta di rose e di spine a Sanremo 2017

Al Bano torna a Sanremo

Sono andato a leggermi il testo nella speranza di trovare qualcosa di diverso da quello che mi aspettavo. Qualcosa di nuovo, qualcosa che mi facesse dire: Albano ha ancora qualcosa da dire. Si, perché Al Bano nella sua carriera è riuscito ad estrarre dal cilindro delle vere perle. Oggi, complice l'età, e un'evoluzione musicale rispetto alla quale non riesce a tenere il passo, è diventato un fenomeno alquanto vintage. Uno di quei personaggi che ti aspetteresti di trovare in quelle trasmissioni che ci mostrano la RAI degli anni 50.

Di rose e di spine: un nuovo Al Bano?

Ma fiducioso sulle indubbie capacità dell'artista, speravo davvero di restare sorpreso. Invece niente! Nessuna sorpresa! Tutto previsto, prevedibile e, aggiungerei, ovvio. Di rose e di spine ci fa subito pensare all'amore: l'amore è bello e profumato come una rosa, ma, come il fiore, ha anche le spine. Troppo ovvio, sicuramente c'è un doppio senso. A cosa si riferirà veramente la canzone?
Proprio a questo purtroppo. Nessuna sorpresa. Sanremo è sempre Sanremo per il nostro Al Bano, e perchè tale resti, cuore fa rima con amore (o viceversa, non ricordo). E qui giù con un overture di frasi molto originali del tipo:
  • io ti amo sempre più
  • io ti amo ancor di più
  • un'altra vita non basterà per dirti tutto ciò che sento dentro me
Non vado oltre, di seguito trovate il testo completo. Non vorrei scatenare l'ira dei fans del grande cantante pugliese, che comunque stimo. Dico che è ancora ingessato al Sanremo degli anni '70. Il mondo è cambiato da allora e non solo quello della musica. Largo ai giovani, come si dice. Lo vedrei bene ad un festival di Sanremo, ma come ospite, non come concorrente. O, al limite, anche come copresentatore. Ma se vuole tornare come cantante sarebbe giusto che assumesse almeno il rischio di provarci con qualcosa di nuovo. Ha forse paura di ripetere la brutta esperienza di "cara terra mia?", entrata di diritto nel panorama cult-trash della musica italiana?

Al Bano: è ora di fare una riflessione!

Voglio concludere con un messaggio per Al Bano: sei stato, e sei tutt'ora, uno dei pilastri della musica leggera italiana. Come diciamo noi alpinisti, una volta che hai raggiunto la vetta di una montagna puoi solo scendere. Vale anche per gli artisti. Bisogna accettarlo, anzi, è bene saperlo ancora prima di cominciare. Oggi la tua popolarità è in calo rispetto agli anni 70 e 80. Ma la mia impressione è che tu ti sia aggrappato a qualunque cosa per restare sempre sulla cima: a Putin, agli scandaletti e, natualmente, al festival! Perchè non resti un po' fuori? Perchè non ti godi il ruolo di vecchio saggio che ti sei meritatamente guadagnato?
Con sincera stima!

Testo della canzone di rose di spine presentata da Al Bano al Festival di Sanremo 2017.


Che cosa resta della notte
E delle mie malinconie
Un temporale che si abbatte
Su tutte le infinite vie
Di questo cuore
Esisti tu
Nei miei pensieri
Un sole eterno che mai più tramonterà
Rimane il tempo
Dei desideri
E la certezza di una sola verità
Che un’altra vita non mi basterà
Per dirti tutto ciò che sento dentro me
E brucerà
Questo mio fuoco che nessuno spegnerà
Io ti amo sempre più
Io ti amo ancor di più
Di questo amore senza fine
Di rose, di spine
Non voglio più dover andare
Non voglio più essere altrove
Com’è infinito questo mare
Che mi riporta sempre dove
Esisti tu
Esisti tu che sei la sola verità
Un’altra vita non mi basterà…
Per dirti tutto ciò che sento dentro me
E brucerà
Questo mio fuoco che nessuno spegnerà
Io ti amo sempre più
Io ti amo ancor di più
Di questo amore senza fine
Di rose, di spine
Di rose, di spine
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