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Piero, Cinzia e il concerto di Bob Marley

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Antonello Venditti è uno dei cantanti che, nel corso degli anni 80, ci ha regalato canzoni di spessore, con musiche e testi coinvolgenti i quali, ascoltandoli, emozionano ancora perché mostra una grandissima empatia con i personaggi che racconta, dalla quale si capisce che lui molte di queste storie le ha vissute in prima persona perciò tutti i protagonisti di cui racconta, ti entrano dritti al cuore grazie all’intensità della sua voce.
Ma oltre a scrivere buona musica, Antonello ama anche la buona musica e i grandi concerti. La canzone di cui racconto, è ambientata proprio in uno dei concerti evento del 1980: quello di Bob Marley, il 27 giugno.
La storia di Piero e Cinzia, è proprio ambientata nel viaggio di andata pieno di speranze e sogni, e un viaggio di ritorno totalmente malinconico: Antonello Venditti ha, nel viaggio di ritorno dal concerto, dato un passaggio al povero Piero, un ragazzo salito da Roma a Milano verso San Siro assieme alla fidanzata Cinzia la quale in mezzo a tutta la confusione del concerto ha pensato bene di approfittarsene per dileguarsi tra la gente, scappando via da Piero e dalle proprie responsabilità lasciando quindi il povero ragazzo da solo e a piedi.

La spensieratezza di Piero e Cinzia


Come detto, il brano racconta una storia che parte spensierata e finisce triste, ma lo fa con una grande semplicità: una melodia che sembra cullarti, un ritmo mediamente lento e 4 accordi: in giro si suona con sol, re, mi minore, do; io di solito la faccio con re, la, si minore, sol; con la chitarra acustica, ma ultimamente mi ci diverto con la smart keyboard di Garage band su iPhone, un'applicazione per suonare (o strimpellare, come nel mio caso).
La canzone racconta di due ragazzi che stanno insieme da quando lei va ancora a scuola, lui è un po' più grande. Tutti e due ammiratori di Bob Marley, con la spensieratezza tipica di chi si sta affacciando alle prime storie d'amore e con queste al mondo degli adulti.

Cinzia cantava le sue canzoni, e si scriveva i testi sul diario per sentirli veri. E proprio nell'ora di religione, quando tutto il mondo sembra buono, anche il professore.

Il ritornello della canzone, farà già capire quello che succederà dopo
E lo stadio era pieno, Cinzia e il suo veleno

Si capisce immediatamente che qualcosa non va, che Cinzia evidentemente aveva trovato la situazione migliore per potersene andare senza dover dare alcuna spiegazione. Ora purtroppo per scaricare uno senza troppi complimenti basta un SMS o un whatsapp e poi bloccare il contatto da tutti i canali, negli anni 80 dovevi andare a un concerto affollato e poi dartela a gambe...
Piero suonava, solo la musica Reggae
e i suoi capelli erano serpenti neri, di medusa Marley

Sembra quasi che i due avessero anche fatto squadra: lei scriveva i testi e cantava, lui suonava. Rigorosamente Bob Marley! Ma, come avviene spesso nelle storie troppo spensierate, a volte non si fanno i conti e succede l'imprevisto:
Sposati di fretta, e con un figlio in arrivo
Un figlio nuovo di zecca, da crescere bene.

Ecco che Piero e Cinzia si sono catapultati in un colpo solo nel mondo degli adulti. Nella realtà, all'epoca, Piero e Cinzia erano fidanzati e non sposati ma Venditti ha voluto far capire come per loro in poco tempo fossero arrivate tante, troppe, responsabilità che li obbligavano a crescere in fretta.
Ma al momento, non c'era tempo di pensare alle responsabilità: dovevano andare a vedere il loro cantante preferito a San Siro, sarebbe stato un evento irripetibile e, sia quel che sia, non se lo potevano perdere per niente al mondo.
Partirono insieme, destinazione san siro
con tutto quello che avevano in tasca, un indirizzo sicuro.

Ricordiamoci che siamo negli anni 80, ancora c'era tantissima gente che girava in autostop, non c'erano navigatori satellitari e questi due avevano probabilmente poco niente di soldi in tasca, ma l'indirizzo dello stadio con tutti i sogni e le aspettative per quel grande concerto. Qui non si capisce se sono partiti con una loro macchina, o se da Roma a Milano erano andati su in autostop o coi mezzi pubblici. Certo è che Piero non aveva la macchina, perché ha chiesto un passaggio ad Antonello Venditti.
A questo punto il ritornello si ripete due volte: "e lo stadio era pieno...". Povero Piero, c'è la sua compagna che gli sta giocando un brutto tiro sotto il naso, e lui non ne ha il minimo sospetto.
Finalmente arriva l'ora del grande evento:
E sì che Milano quel giorno era giamaica
con quelle palme immense sulle strade vuote, e 41 all'ombra
e quando gli idranti spararono sul cielo
qualcuno disse: "guarda verso il palco, c'è l'arcobaleno!"

Non posso sapere se effettivamente quell'anno c'erano 41 all'ombra, all'epoca ero nata da poco più di un mese e stavo in ospedale... Ma mi fido, della descrizione di Venditti. Non riesco però a immaginarmi Milano con le strade vuote, mentre si preparava un evento del genere!
La situazione cambia, il concerto ha inizio, e Venditti parla delle proprie emozioni.
E venne la notte da centomila fiammelle
la musica correva come un filo su tutta la mia pelle.

Posso solo immaginere l'emozione che può aver provato lui, come tutti, ad un concerto simile con centomila persone allo stadio! Il ritornello si ripete: "ma lo stadio era pieno..." E il brano finisce con una supplica: "dai Cinzia torna a casa!", ripetuta con una melodia e i soliti quattro accordi che, in qualche modo, ricorda l'intro di "no woman no cry".

Un appello ascoltato


Il concerto era del 1980, Venditti, colpito dalla storia di questo Piero, ha scritto il brano nell'84. Da quello che ha raccontato lo stesso Venditti in un'intervista, poi, Cinzia è ritornata da Piero proprio dopo aver ascoltato questo brano ed entrambi si sono trovati a ringraziare Venditti per aver raccontato in musica lo stato d'animo di questo ragazzo che Cinzia aveva fatto molto soffrire.
Sui commenti di un video su youtube, avevo anche letto che questi Piero e Cinzia poi si erano anche separati, ma sinceramente non posso dare adito a notizie arrivate dai social senza alcuna fonte.
Ma comunque siano andate le cose, questo brano rimane molto dolce e suggestivo, da ascoltare per sognare un po' di vivere ancora nell'atmosfera della grande spensieratezza e i grandi concerti.

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