Sta arrivando il festival di Sanremo 2013 ed eccovi, a partire da oggi, i testi dei "big" partecipanti. Partiamo, rigorosamente in ordine alfabetico,( che non si dica non rispettiamo la parcondicio), dagli Almamegretta, che si propongono con una canzone dal titolo piuttosto ambiguo: "Mamma non lo sa". Forse, prima ancora della canzone, vi interesserò sapere il significato del nome del gruppo: Almamegretta significa Anima migrante, ed è un termine del tardo latino, ma non ancora appartenente alla lingua volgare. Sembra che proprio questo sia piaciuto al gruppo, il fatto che non fosse ne lingua ne dialetto.
Il primo paragrafo è interessante:
Sono nato dove il sole brucia un po'Il luogo d'orine caldo, il lavoro nei campi e delle persone che vengono a portarli via in catene, farebbero pensare alla schiavitù americana, ma la "tuta blu" ci riporta in Italia, e viene da pensare ad un meridionale costretto ad emigrare al nord per lavoro.
di più
e il cielo lassù è un po' più di blu
papà lavorava i campi un bel giorno
poi
ci siete venuti voi
Dalla zappa alla catena non è come
andar
una mattina al mar oppure passeggiar
se ti fanno mettere una bella tuta
blu
quello che eri non sei più
Ho imparato a leggere e pure a parla'Le scatolette al posto della cucina, ed il calcio al posto delle feste di paese fanno pensare alla perdita delle proprie tradizioni. Il ritornello invece parla di come i media cerchino di convincerlo dell'importanza del suo lavoro, lo dice in modo quasi ironico, sottolineando che stanno creando una grande civiltà.
mangio scatolette non cucino più
festa del paese non ci vengo e tu?
c'è il pallone alla tv
Mamma non lo sa
qui ci costruiranno la città
porteranno tanta civiltà
e progresso in grande quantità
no no
Mamma non lo sa
qui ci costruiranno la città
porteranno tanta civiltà
siamo avanti e indietro non si va
E poi un giorno
mi avete detto
le cose vanno male
devi venirci incontro
devi fare la tua parte
e tante altre cose che non ho capito
ancora bene
e se anche volessi tornare indietro
troverei il mio paese che ha alzato
bandiera bianca
e i miei campi come deserto
e il silenzio di quelli che amo
L'attuale crisi economica, e la presa di coscienza che "il grande progetto" è fallito. E la richiesta a chi ha dato tutto per la costruzione di questa "grande civiltà" di fare ancora sacrifici. Sacrifici su sacrifici. Chiaro che a questo punto l'autore vorrebbe tornare indietro, e qui sta l'ultima grande delusione. Tornare indietro non si può! Per costruire il nuovo modo abbiamo bruciato il vecchio con tutte le sue tradizioni, ed ora non sappiamo più dove andare.
Si mamma si lo saTutto è vanità, ovvero ci hanno venduto solo illusioni. Non ci è rimasto più nulla. Ci resta solo il ricordo dei felici momenti passati da bambini quando la mamma ci teneva la mano. Naturalmente questo non è un appello, è solo un moto di nostalgia, di disperazione.
tutto è vanità di vanità
tienimi la mano
se po' fa
riprendiamoci l'umanità
Che dire di questo testo? Be, innanzitutto che è piuttosto scontato. Troppo banale scrivere una canzone che faccia rifermento all'attuale crisi economica. A mio parare la musica dev'essere un'opera d'arte, e, come tale, non avere tempo. Irritante poi la parte "delle scatolette". Ci sono voluti decenni per abbattere i luoghi comuni che disegnavano il sud come una terra arretrata, di contadini mafiosi, ma alla fine c'è l'abbiamo fatta. Quanto tempo ci vorrà per capire che noi del nord non siamo una mandria di ignoranti, egoisti, incapaci di divertirci e legati esclusivamente ai soldi? Naturalmente la canzone non dice questo, ma il supporre che mangiamo solo scatolette...
Forse l'unico passaggio interessante è quello in cui si dice che il vecchio mondo è distrutto, e che tornare indietro non sarà possibile. Speriamo che le prossime canzoni che recensiremo siano migliori.