Fiorella Mannoia torna al festival dopo "quello che le donne non dicono".
Forse il nome più interessante di questo sessantasettesimo festival della canzone italiana. Una grande interprete, che ha saputo superare gli anni, e che è entrata nella storia della musica italiana grazie ad alcuni brani straordinari. Impossibile non citare in questo contesto il brano composto da Enrico Ruggeri:"quello che le donne non dicono", presentato al festival di Sanremo del 1987.
All'età di 63 anni, Fiorella Mannoia si ripresenta al festival con il brano "Che sia benedetta".
Che tu sia benedetta: una canzone a Sanremo che non parla d'amore!
Tanto per cominciare non si tratta della solita canzone d'amore. Anzi, d'amore non si parla proprio, se non d'amore per la vita. Una vita che, a suo dire, va persino benedetta.
Il linguaggio del brano ha un marcato stile da copywriter, che non richiede grossi sforzi di comprensione, ma che si concentra sulla frase efficace. In sintesi, difronte alle varie crisi che inevitabilmente ci travolgono nella vita, ci esorta a non perdersi d'animo. A pensare che, una volta tirate le somme, la vita vale certamente la pena di essere vissuta. Persino quando ci sembra incomprensibile, persino quando ci domandiamo che senso abbia. Per quanto incomprensibile la vita è comunque perfetta! Non che si debba per forza essere d'accordo con l'autore, sia chiaro, ma questo è il messaggio che cerca di trasmettere.
Il tempo perso secondo Fiorella Mannoia.
Non mi dilungherei oltre nelle spiegazioni, come dicevo basta ascoltarla, non è difficile, voglio solo riportare un paio di frasi che mi hanno colpito di più. La prima: "Quante volte ho rovesciato la clessidra - Questo tempo non è sabbia ma è la vita che passa che passa.!". Mi piace soprattutto il contrasto: girare la clessidra sa di noia, di tempo che passa inutilmente, ed è qui che si sbaglia! L'esortazione è di vivere intensamente il presente, di non sprecare il nostro tempo! La seconda: Ho sbagliato tante volte nella vita - Chissà quante volte ancora sbaglierò. Forse una frase già sentita, ma inquadra perfettamente il contesto della canzone. La vita è perfetta malgrado gli errori che noi esseri umani possiamo commettere.
Considerazioni su questo testo di Fiorella Mannoia.
Che dire di questo testo? Non è dei miei! Troppo buono, troppo ottimista, troppo conformista. Sembra quasi un canto dell'azione cattolica. Ma questi sono i miei gusti, i gusti di una persona "reduce" dall'onda '77 e dal quel movimento Punk che voleva distruggere tutto. Al netto dei miei gusti personali lo trovo un testo ben scritto, abbastanza originale e che si discosta dal solito cuore/amore del festival di Sanremo. In bocca al lupo Fiorella!
Testo della canzone "Che sia benedetta" di Fiorella Mannoia.
Ho sbagliato tante volte nella vita
Chissà quante volte ancora sbaglierò
In questa piccola parentesi infinita quante volte ho chiesto scusa e quante no.
È una corsa che decide la sua meta quanti ricordi che si lasciano per strada
Quante volte ho rovesciato la clessidra
Questo tempo non è sabbia ma è la vita che passa che passa.
Che sia benedetta
Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta
Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta
Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta
Tenersela stretta
Siamo eterno siamo passi siamo storie
Siamo figli della nostra verità
E se è vero che c’è un Dio e non ci abbandona
Che sia fatta adesso la sua volontà
In questo traffico di sguardi senza meta
In quei sorrisi spenti per la strada
Quante volte condanniamo questa vita
Illudendoci d’averla già capita
Non basta non basta
Che sia benedetta
Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta
Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta
Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta a tenersela stretta
A chi trova se stesso nel proprio coraggio
A chi nasce ogni giorno e comincia il suo viaggio