Il circo della vita.
Il "carrozzone"è, nel gergo, un modo di chiamare il circo. Il carrozzone, nella canzone del grande autore romano è la vita. Non dimentichiamoci infatti che tutte le maschere del circo, altro non sono che caricature di personaggi della vita reale. Le regine, i fanti ed i re che vediamo al circo sono quelli che ci circondano nella realtà. Attenzione però: questa non è una canzone sulla vita, ma sulla morte: "sotto a chi tocca in doppiopetto blu, una mattina sei scesa anche tu". Scendere dal carrozzone del circo significa abbandonare la vita, naturalmente il doppiopetto blu, simbolo dell'eleganza, fa rifermento al fatto che il morto in occasione del funerale viene vestito nel modo migliore.
Ridi buffone per scaramanzia
Il carrozzone va avanti da sé,
con le regine, i suoi fanti, i suoi re
Ridi buffone, per scaramanzia,
così la morte va via
Parla del carrozzone della vita e introduce subito il concetto di morte. La morte da sempre è stata esorcizzata con dei rituali sia teatrali, sia religiosi, a scopo scaramantico. Infatti, come verrà ricordato a fine canzone, il carrozzone va avanti da se, come un carillon a molla precaricato, e la morte è solo un piccolo evento all'interno dello spettacolo.
La morte è un evento che tocca a tutti
Musica, gente, cantate che poi
Uno alla volta si scende anche noi
Sotto a chi tocca in doppiopetto blu
Una mattina sei sceso anche tu!
Bella la vita che se ne va
Tutti noi dovremmo scendere dal carrozzone, e in occasione del funarale verremo vestiti con i nostri abiti milgiori (il doppiopetto blu), circondati di fiori e profumati di incenso. E' arrivato il turno della persona a cui è dedicata la canzone. Nulla si sa di questa persona, nemmeno se si tratti di un maschio o di una femmina, solamente un strofa più avanti ("proprio sul meglio ha detto no") ci fa pensare ad un giovane. Il "bella la vita che se ne va" credo vada presa in modo ironico.
I valori semplici
Un fiore, un cielo, la tua ricca povertà
Il pane caldo, la tua poesia
Tu che stringevi la tua mano nella mia!
Bella la vita, dicevi tu
È un po' mignotta e va con tutti, sì però
Però, però proprio sul meglio, t'ha detto no!
Nel momento dei grandi drammi, in questo caso la morte, è facile riscoprire il valore delle cose semplici, come il sapere del pane caldo, il calore di una stretta di mano, la poesia... Peccato che se ne sia andata proprio sul meglio (e se a morire fosse stato proprio un bambino?).
La cinica indifferenza del carrozzone.
il carrozzone riprende la via,Alla fine, quello che sembra un dramma totale, non è altro che una rutine nel ciclo della vita. Passato il momento del dramma e dei pianti ipocriti, tutto riprende come prima. Restano solo i ricordi, i cortili dove si giocava da bambini, i sogni mai realizzati, la fantasia e per finire la beffa. La morte che sembra essersi presa proprio una persona che amava la vita, che era viva, che manifestava apertamente il suo entusiasmo per le cose. Ma alla fine anche questo poco conta, il carrozzone ricomincia il suo percorso e ci cancella dalla memoria, come se non fossimo mai esistiti.
facce truccate di malinconia..
Tempo per piangere, no, non ce n'è,
tutto continua anche senza di te..
Bella la vita che sene va
Vecchi cortili dove il tempo non ha età,
i nostri sogni, la fantasia
ridevi forte e le paura era allegria!
Bella la vita, dicevi tu,
e t'ha imbrogliato e t'ha fottuto, proprio tu!!!
Con le regine, con i suoi re,
il carrozzone va avanti da se